Keiji Inafune, in collaborazione con Team Ninja, Comcept e Spark Unlimited, dà una svolta alla serie Ninja Gaiden con questo nuovo e attesissimo capitolo della saga che vede protagonista l’acerrimo nemico di Ryu, Yaiba, in una forma del tutto diversa. Dopo la dipartita di Tomonobu Itagaki, ideatore della saga, ci era sembrato che essa avesse perso quel lustro che l’aveva resa celebre fino a Ninja Gaiden 2. A confermarlo, in effetti, c’è stata l’uscita di Ninja Gaiden 3, nel marzo 2012, che non ha riscosso il successo sperato e non è riuscito a emergere fra gli action pubblicati nello stesso periodo.
Così, a dare quella ventata d’aria fresca che serviva alle serie, è stato chiamato niente meno che Keiji Inafune, famoso per aver prodotto Mega Man e gli ultimi episodi di Resident Evil e Onimusha, il quale, dopo aver lasciato Capcom, è riuscito a dare vita a una software house indipendente, la Comcept. A quanto pare Tecmo Koei ha dato carta bianca a Inafune-san, lasciandolo sperimentare e supportandolo in tutti i modi possibili per far sì che realizzasse un prodotto originale e di qualità.
L’azione si svolge nell’immediato futuro di Ninja Gaiden 3. Il ninja Ryu Hayabusa, che ci ha accompagnato per oltre 20 anni nell’universo della serie, lascia spazio a un nuovo protagonista, Yaiba, sconfitto nel precedente capitolo e fatto rinascere da una misteriosa corporazione in una forma zombi-robotica: lo scopo del gioco sarà proprio quello di vendicarci di Hayabusa per quello che ci ha fatto. Durante la folle ricerca di Yaiba, i nemici che incontreremo saranno principalmente non morti senza cervello, di tutte le forme e dimensioni possibili e immaginabili.
Ad alternare il delirio d’azione del titolo ci saranno anche momenti platforming.
Yaiba potrà sconfiggerli in tre modi diversi: utilizzando la katana, con classiche combo più o meno complesse, oppure attraverso il suo braccio meccanico, che ci permetterà non solo di attaccare gli zombie, ma anche di afferrarli per lanciarli sul background o smembrarli. Quando si sceglie quest’ultima opzione, si avrà la possibilità di raccogliere le varie parti del corpo della vittima, utilizzarle come armi che andranno a consumarsi gradualmente, o decidere di combinarle con altri brandelli, dando vita a combo uniche che aumenteranno esponenzialmente il nostro punteggio.
Non possiamo negare all’intera serie una difficoltà tutt’altro che moderata e quest’ultimo capitolo non sarà da meno.
Ma non è tutto. Oltre alle “normali” combo, dopo un certo numero di uccisioni, Yaiba entrerà in modalità Bloodlust e farà strage di ogni forma di vita presente sullo schermo. Più la schermata si tingerà di rosso, più punti esperienza guadagneremo, e meglio potremo potenziare il nostro sanguinario alter-ego, scegliendo, a seconda del nostro stile di gioco, se optare per la resistenza o per la forza d’attacco. Ad alternare il delirio d’azione del titolo ci saranno anche momenti platforming, nei quali vedremo il protagonista correre e saltare per superare i diversi ostacoli e raccogliere gli oggetti collezionabili presenti sulla mappa (atti a svelare i retroscena della trama), con un dinamismo che solo l’Unreal Engine 3 poteva offrire. Nei momenti più complicati di questi passaggi, Yaiba potrà utilizzare una sorta di vista cibernetica che ci permetterà di evidenziare il percorso o le pareti fragili da distruggere.
Un’altra particolarità del gioco sta nel fatto che gli zombi possono essere afferrati e utilizzati per risolvere vari enigmi, per lo più semplici, per esempio sfruttarne uno per abbattere una parete e proseguire nel percorso.
Il tratto che caratterizza più di tutti questo spin-off della serie è senz’altro lo stile grafico fumettistico, accompagnato da un umorismo splatter tipicamente americano (decisamente più leggero e disimpegnato rispetto ai capitoli precedenti), elementi che creano un mix unico e accattivante. Tuttavia, nel caos di sangue, colori accesi e brandelli di carne fumante si notano alcuni problemi di telecamere, che si inceppano nei muri e bloccano l’azione. Rileviamo inoltre un leggero calo di frame rate nelle fasi più accese dei combattimenti. Parlando dell’azione, non possiamo negare all’intera serie una difficoltà tutt’altro che moderata e quest’ultimo capitolo non sarà da meno: infatti, anche giocato nelle modalità più semplici, il titolo metterà a dura prova il giocatore di media bravura, costringendolo a studiare la manovra d’attacco piuttosto che buttarsi nell’azione all’impazzata.
Abbiamo un’ultima chicca da analizzare: per i fan storici della saga e per tutti coloro che non hanno visto di buon occhio la svolta “zombi”, il Team Ninja ha pensato bene di aggiungere al mix anche un picchiaduro a scorrimento orizzontale che ricorda i vecchi tempi delle console a 8 e 16 bit: Ninja Gaiden Z.
Nel caos di sangue, colori accesi e brandelli di carne fumante si notano alcuni problemi di telecamere.
Insomma, arrivati al termine di questa preview, possiamo sicuramente affermare che Yaiba: Ninja Gaiden Z ha tutte le carte in regola per risultare un titolo da ricordare, tra il protagonista ben caratterizzato e dotato di grande carisma, la trama semplice ma efficace e un gameplay che rimane fedele ai predecessori senza esserne dipendente, stravolgendo quelle meccaniche di gioco che sarebbero risultate ormai superate. Lucidate la katana: manca poco a tornare in azione!