Magari non sembra, ma siamo in realtà di fronte a una faccenda piuttosto grossa; faccenda che, precisiamolo subito, ha poco a che fare con il singolo Youtuber o con i classici volti noti.
Chiunque abbia intenzione di guadagnare tramite questa piattaforma, o sulla rete in generale, sa benissimo come la pubblicità sia quell’ingranaggio che permette a questa meravigliosa macchina di funzionare. Qualcosa, però, sembra stia iniziando a rompersi.
Felix Kjellberg, maggiormente conosciuto come Pewdiepie (a oggi, lo Youtuber con più iscritti al mondo), sta vivendo un anno particolarmente difficile. Prima accusato di razzismo e costretto a chiudere lo show stanziato da Youtube, si ritrova ora senza la sua primaria fonte di guadagno. Come lui, così tanti altri.
Il problema è nato proprio in questi giorni, quando alcune famose testate – in primis, il Times e il Wall Street Journal – hanno fatto notare come le pubblicità di alcune delle aziende più famose campeggino anche all’inizio di video dai contenuti “poco consoni”.
Ci riferiamo quindi alle produzioni di vari Youtuber dai toni eccessivamente volgari, aizzatori o addirittura razzisti. Contenuti che, secondo i due giornali, finirebbero per affossare l’immagine dei rispettivi sponsor.
Molte grosse aziende, come Pepsi, Walmart e Starbucks hanno già concordato: essere avvicinati ad alcune di queste figure è pericoloso e, per questo motivo, hanno deciso di abbandonare Youtube.
Ora, chiunque militava sotto l’ala di una di queste aziende si è ritrovato a non poter più monetizzare sui propri contenuti. Attualmente, non è ancora chiaro quanti siano i canali colpiti da questa migrazione ma, facendo una veloce ricerca, pare non siano affatto pochi.
In ogni caso, è stato proprio Pewdiepie a rendere pubblico il problema; problema che, sul lungo termine, potrebbe trasformarsi in una vera e propria ecatombe.
“Quanti video ci sono su Youtube? Nove miliardi? E le aziende hanno paura di soli quattro o cinque?”, ha infatti detto in un recente video. “Concordo, è un problema grave, ma davvero tutti gli Youtuber devono essere penalizzati da cinque razzisti?”
“Prego che i canali più piccoli riescano a resistere, perché questo mese – con tutta probabilità – saranno in molti a non vedere lo stipendio”.
Alla fine, Pewdiepie ha confermato di aver già iniziato i preparativi per spostarsi su Twitch, dove inaugurerà una nuova serie settimanale.
Non è affatto la prima volta che lo Youtuber sfrutta questa piattaforma concorrente (precedentemente, lo fece anche per beneficenza), ma pare che questa scelta potrebbe facilmente diventare definitiva se le cose non dovessero cambiare.