YouTube: più lento e a scatti se usate AdBlocker. La nuova mossa di Google è friggere la CPU?

In caso di utilizzo, il carico sul processore aumenta del 17%, confermano i test.

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No. Non sta succedendo solo a voi. Prosegue la lotta di Alphabet (la società madre di Google) agli utenti che non intendono né sottoscrivere un abbonamento YouTube Premio, né ‘sorbirsi’ gli annunci pubblicitari tra un video e l’altro (o nel mezzo di questi ultimi). La nuova trovata: caricare di lavoro le CPU? Così sembra da alcuni test condotti da PC Gamer. Google nega ogni responsabilità sulla questione e scarica la colpa sulle estensioni: “sarà un loro nuovo update”.

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In principio solo una teoria che ha però acquisito di validità man mano che su Reddit si sono moltiplicate le segnalazioni. Armata di pazienza e hardware apposito, la redazione di PC Gamer ha deciso di provare a confermare – o smentire – le voci. Il risultato – sorprendente ma non troppo – parrebbe essere che Google abbia deciso di caricare di lavoro la CPU di proposito. La differenza tra guardare un video su una macchina priva di AdBlocker e su una dove invece è stato installato un simile software consiste in un 17% circa di lavoro in più per il processore.

Interrogata sulla faccenda, Google ha affermato alle pagine di PC Gamer che la motivazione possa risiedere in un qualche recente aggiornamento dei software e delle estensioni che bloccano i messaggi pubblicitari. “Questo non fa parte della nostra strategia” dice Christopher Lawton da YouTube. I rallentamenti, dice, riguardano solo le versioni recenti di AdBlock e AdBlock Plus.

Che esista un collegamento tra il rallentamento dei caricamenti e la presenza di Ad Block (o software simili) installati come estensione sul proprio Browser è dimostrato dal fatto che il rallentamento colpisca anche gli utenti YouTube Premium che utilizzano gli AdBlocker per la normale navigazione su altre pagine web.

Un fastidioso inconveniente per chi utilizza hardware high-end e ha a disposizione una connessione a banda larga. Gli utenti che invece ricorrono a dispositivi meno performanti (pensiamo magari a un Chromebook o un qualsiasi altro netbook utili solo per navigare) potrebbe vedersi costretto a rinunciare all’utilizzo di YouTube durante la navigazione per aver salvo il processore.

Nei mesi scorsi, dopo un periodo di test, Google ha deciso di limitare l’utilizzo della piattaforma video agli utenti che non si fossero adeguati ai TOS. Nei termini di utilizzo, infatti, viene fatto espresso divieto di ricorrere a software che limitano i messaggi pubblicitari. Dopo la guerra ad app tipo Vanced su mobile, Alphabet ha spostato il terreno di scontro anche su browser Desktop.

FONTEPC Gamer