USA: gli studenti della Saint Louis University imparano l’italiano grazie ai videogiochi.
Fantascienza? No realtà! L’idea è venuta a Simone Bregni, “associate professor of languages, literatures and cultures” presso la SLU, che ha pensato di realizzare un corso intensivo di italiano utilizzando come strumento didattico i videogiochi. Il corso che si intitola “Intensive Italian for Gamers” alterna fasi di studio ad altre di gioco e i risultati sono stati sorprendenti! In un solo semestre gli studenti sono riusciti ad apprendere quel che normalmente ne richiede due, mostrando un progresso tangibile rispetto a chi avesse frequentato un corso tradizionale di lingua italiana.
Simone Bregni è ben lontano dallo stereotipo dell’insegnante! E potrebbe capitarvi di incrociarlo sul suo skate nei cortili dell’Università di Saint Louis… Magari con addosso una tshirt di Goldrake, Jeeg o Mazinga!
Simone è un nerd e appassionato di videogiochi di lunga data. Il suo primo contatto con i videogame risale al 1975, quando aveva appena 12 anni. Ed è sempre grazie ai videogame e alle avventure testuali se, negli anni ’80, ha cominciato a familiarizzare con la lingue inglese. La sua idea si rifà quindi ad un’esperienza personale, applicata però al contrario. Ossia finalizzata ad insegnare l’italiano a persone che siano madrelingua inglesi.
Simone ha iniziato a utilizzare i videogiochi all’interno dei suoi corsi fin dal 1997. Ma la svolta è arrivata nella prima decade del 2000, quando i videogiochi si sono evoluti sul piano della narrazione, diventando sempre più simili a film interattivi. Oggi utilizza i videogame per rafforzare l’apprendimento dei vocaboli e la grammatica. Associando capitoli specifici del gioco a determinati risultati pedagogici. Oltre ad Assassin’s Creed 2, si appoggia anche ad altri giochi come Heavy Rain, Final Fantasy e Rise of the Tomb Raider.
“Nel mio corso di letteratura italiana rinascimentale, ad esempio, gli studenti esplorano una Firenze in piena espansione sotto i Medici mentre giocano ad Assassin’s Creed 2” spiega il docente “e interpretando Ezio Auditore, un ventenne di una influente famiglia, possono muoversi in una ricostruzione storica della Firenze del 1476“.
“Sono fermamente convinto” dice Simone Bregni “che l’apprendimento possa essere divertente. Il fatto che lo sia non ne sminuisce la serietà, semmai rende l’insegnamento più efficace“.
Premiato nel 2017 con il James H. Korn Scholarship of Teaching and Learning Award dal Reinert Center della Saint Louis University, Simone Bregni è il professore che tutti noi avremmo desiderato avere!
Fonte: Variety