Alla Gamescom di Colonia rencentemente conclusasi, Assassin’s Creed Unity, come era lecito aspettarsi, è tornato prepotenemente a far parlare di sé. Ubisoft infatti, pur preferendo non sbottonarsi troppo, non si è lasciata sfuggire l’occasione di presentare alla fiera tedesca un po’ di materiale inedito sul titolo. Iniziamo col dire che il feedback che Unity è in grado di trasmettere è estamamente positivo: tutto lascia presagire a un grande ritorno ai fasti dei primi due episodi della saga, sia per quanto concerne le atmosfere che per quanto riguarda le meccaniche di gioco, con in più un bel carico di novità non indifferente. Anche grazie alla decisione di abbondonare il comparto multiplayer, la casa francese ha avuto modo di concentrare tutti gli sforzi produttivi sulla campagna in singolo, così da renderla più varia e sfaccettata.
l’introduzione di un vero e proprio sistema di skill, apre adesso al giocatore un ampio ventaglio di nuove situazioni possibili con l’ausilio di particolari abilità.
Le missioni principali, che in Unity prendono il nome di “Scatole Nere”, offriranno nuove possibilità di approccio con il gameplay: in pratica al giocatotre sarà dato molto più potere decisionale nello scegliere come affrontarle, a discapito della linearità. Affrontare le guardie piuttosto che agirarle, decidere di usare una via alternativa da quella più ovvia, passare per gli ambienti interni invece che per quegli esterni, sono tutte cose che Unity assumono un’importanza ancora più rilevante e incisiva che in passatto. La possibilità di entrare in qualasiasi momento in modalità furtiva è poi un passo in avanti enorme nell’economia di gioco. Adesso il giocatore può finalmente adoperare lo stile che più gli aggrada in base alla circostanza, senza mai dover scendere ai compromessi imposti dal game design: questa scelta, all’apparenza banale, trasforma Assassin’s Creed non solo in un’esperienza realistica e assolutamente immersiva ma soprattutto coerente con i gusti di ogni singolo giocatore. Ma non è tutto…
Il titolo Ubisoft è un passo in avanti tangibile nell’evoluzione artistica e grafica della serie, un capitolo nuovo in tutto e per tutto.
Le libertà concesse dal gioco saranno legate a doppio filo anche dalle capacità di Arno: l’introduzione di un vero e proprio sistema di skill, apre adesso al giocatore un ampio ventaglio di nuove situazioni possibili con l’ausilio di particolari abilità. Una di questa è lo scassinamento, che consente di infiltarsi più facilmente in un luogo nel caso non si possegga la chiave, evitando di ricorrere a vie alternative magari più pericolose. Certo, tutto dipenderà dall’impegno che il giocatore vorrà investire nel rendere Arno un vero Maestro Assassino, ma il fatto che sia questa possibilità e già di per sé una graditissima novità. C’è da dire che il gioco, nonostante le tante caratteristiche inedite, sembri allo stesso tempo mantenere intatte molte altre cose. Le azioni più canoniche della serie, come borseggiare un nemico o pedinarlo sfruttando le abilità furtive del protagonista, sembrano essere a grandi linee invariate, così come lo schema stesso in cui si dipanano le missioni, eccezion fatta per l’incredibile libertà. Un altro contributo innovativo consistente è dato senza ombra di dubbio dall’interessante componente cooperativa a quattro giocatori che farà il suo debutto ufficiale proprio in questo capitolo. Peccato che di questa nuova modalità non si sia detto ancora molto per giungere a considerazioni più approfondite. Le poche cose certe che sappiamo e che le missioni occuperanno solo una porzione della campagna principale e che grazie a essa i giocatori potranno sperimentare moltissime soluzioni di gioco nuove, come assassinare in coppia due sentinelle e molto altro ancora.
Se dal punto di vista del gameplay Unity dà l’impressione di posizionarsi esattamente in mezzo al confine tra due generazioni videoludiche, fresco e tradizionale allo stesso tempo, sul fronte puramente tecnico l’asticella innovativa è spostata univamente sul versante next-gen. Il titolo Ubisoft è un passo in avanti tangibile nell’evoluzione artistica e grafica della serie, un capitolo nuovo in tutto e per tutto. Le strutture architettoniche, realizzate in scala 1:1, mostrano un livello di dettaglio impressionante e appaiono assolutamente convincenti nel restituire all’occhio l’impressione di essere entrati, finalmente, nella nuova generazione, e non di giocare a un prodotto spolpato all’osso e tirato a lucido solo per l’occasione come nel caso del più recente Black Flag.
Le azioni più canoniche della serie, come borseggiare un nemico o pedinarlo sfruttando le abilità furtive del protagonista, sembrano essere a grandi linee invariate.
La complessità e la mole poligonale di cui fa mostra il titolo non tradisce mai la sensazione di già visto a cui, purtroppo, ci avevano abituato al contrario i capitoli più recenti di Assassin’s Creed, semmai esalta un risultato visivo che più volte ci ha ricordato gli scorci mozzafiato dell’indimenticato Assassin’s Creed II. Le assonanze con l’avventura prima di Ezio Auditore sono d’altronde tantissime, a partire proprio da quel look tipicamente europeo nella conformazione degli edifici che in verità latitava ormai nella serie da parecchi anni.
L’emozione e il brivido di scalare edifici altissimi, di correre agili sui tetti, ammirando nel frattempo centinaia e centinaia di case incastonate nelle più belle opere architettoniche parigine, riportano la mente alle esperienze passate nella Firenze e Venezia del secondo capitolo. Lo stesso Arno ci ha più volte ricordato il carattere e il carisma del celebre Ezio Auditore, e questo aspetto non è certamente da prendere sotto gamba nell’individuare in Unity quello stesso feeling, anche a livello narrativo, che ha reso unica l’avventura tutta italiana di Assassin’s Creed II. La trama dovrebbe inoltre prospettare parecchie sorprese nell’approfondimento del rapporto/scontro tra Assassini e Templari, tant’è che Ubisoft non ha lesinato la rivelazione di un’importante e presunta storia d’amore proprio tra Arno e la misteriosa Templare Elise. Insomma, di carne al fuoco ce ne è davvero tanta e le premesse di giocare presto al miglior capitolo di Assassin’s Creed di sempre ci sono tutte. Tuttavia, resta ancora da vedere quanto realmente Ubisoft voglia davvero osare con questo prodotto o se preferisca semplicemente affidare tutto il peso della responsabilità nel fascino unico della Rivoluzione francese. Noi, intanto, abbiamo già calato i cappucci…