Negli ultimi giorni, Jason Schreier (giornalista e insider) sembra aver scoperchiato il vaso di Pandora. Tutto ciò che di storto possa essere andato durante lo sviluppo di Cyberpunk 2077 è stato esposto al mondo tramite interviste a diverse decine di sviluppatori, e il report sembra non fermarsi mai.
Dopo aver parlato di una demo per il pubblico creata su misura ma sostanzialmente finta, e dopo che CD Projekt RED si è ritrovata braccata da svariate denunce e class action da parte di consumatori e investitori, è ora uscita fuori una curiosità che sicuramente farà sorridere i fan.
Chiunque abbia seguito il gioco fin dall’annuncio sa benissimo come una delle cose che più fece storcere il naso fu la scelta della visuale in prima persona. Dopo The Witcher 3, e in un gioco dove la personalizzazione del protagonista sembrava così ampia, era effettivamente strano nascondere il tutto e costringerci a guardare direttamente dagli occhi del nostro alter ego digitale.
Se ai modder ci è voluto relativamente poco perché ‘aggiustassero‘ il tiro, arriva ora un’effettiva novità: Cyberpunk 2077 era effettivamente nato in terza persona, ma la visuale è stata cambiata nel 2016, quando il progetto ha subito una sorta di reset forzato in seguito ad alcuni cambiamenti ai piani alti. L’obiettivo era quello di offrire una maggior immersività al giocatore.
Sì, questo significa anche che CD Projekt RED ha lavorato al gioco per soli quattro anni effettivi, e non un intero decennio come si può pensare. A confermarlo, appunto, è lo stesso Schreier dopo aver parlato con attuali ed ex-membri del team di sviluppo.
Lungo la strada, Schreier ha confermato che sono state rimosse anche numerose feature, come la camminata sui muri, le macchine volanti, gli inseguimenti e così via.
Fonte: Screenrant