È morto Sir Clive Sinclair, inventore dello ZX Spectrum. Con lui finisce un’era

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Sir Clive Sinclair, fondatore di Sinclair Research e inventore dello ZX Spectrum è morto oggi a Londra dopo una lunga malattia. Aveva 81 anni e con i suoi home computer ha scritto alcune delle pagine più belle di un’epoca ormai consegnata definitivamente ai ricordi.

Erano gli anni ’80 e la sfida a “8 bit” tra i computer Commodore e Sinclair era accesa come e più di quella che c’è oggi tra le console da gioco. Ma con una differenza non da poco: un rispetto di fondo, tra le parti, che purtroppo oggi spesso manca quando si tirano in ballo certe rivalità. Quella tra Commodore e Sinclair era una rivalità anche culturale, Inghilterra contro America e per certi versi perfino sociale. Lo ZX Spectrum era piccolo, molto più compatto del rivale diretto C64. Ma soprattutto era più economico e questo lo avrebbe reso molto popolare tra gli utenti. Oltre ad avere un Basic più completo e versatile, che lo rendeva un must per chi desiderasse avvicinarsi alla programmazione.

Lo ZX Spectrum fu indubbiamente l’apice di un successo, raggiunto nel 1982, ma costruito con fatica nei 20 anni precedenti, a partire dal 1961 quando Sir Clive Sinclair fondò la Sinclair Radionics. La sua prima calcolatrice compatta, chiamata Sinclair Executive arrivò 10 anni dopo, nel 1972. Poi fu la volta di un’altra società, “Science of Cambridge” ed è qui che Sir Clive Sinclair creò il suo primo microcomputer in versione “kit”. Il suo nome era MK14. Il progetto successivo fu lo ZX80, disponibile sia in kit da assemblare che già assemblato. Lo ZX80 fu il primo home computer commercializzato in Gran Bretagna a un prezzo inferiore alle 100 sterline. Era il 1980 e Science of Cambridge cambiò nome in Sinclair Research, società specificamente dedita alla creazione di Home Computer. Dopo ZX80 fu la volta dello ZX81, il cui prezzo addirittura scese sotto le 70 sterline, in versione preassemblata.

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Ma fu lo ZX Spectrum il vero punto di svolta. Arrivò nel 1982 in due versione: con 16Kbyte di RAM a un prezzo di 125 sterline e nella più popolare versione da 48Kbyte di RAM a un prezzo di 175 sterline. Quel computer piccolo e nero, su cui campeggiava il logo arcobaleno di Sinclair e con quei tasti in gomma tanto antipatici a noi “commodoriani” abituati a una tastiera più tradizionale. Ma che in realtà era straordinario per ciò che riusciva a fare. Come straordinario fu il suo successo, che valse al creatore il titolo di “Sir”.

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Sir Clive Sinclair era un inventore prima che un imprenditore. E questo purtroppo decretò il declino di Sinclair. La sua genialità tuttavia lo portò a precorrere i tempi in più di un’occasione. TV80 fu una miniTV portatile a schermo piatto, antenata dei moderni schermi portatili LCD. Così come C5, un veicolo ibrido a tre ruote, era l’antenato delle biciclette a pedalata assistita e dei moderni veicoli elettrici per la mobilità urbana. Entrambi i progetti erano troppo avanti per i tempi oltre che limitati dalla tecnologia dell’epoca e per questo motivo fecero un buco nell’acqua (oltre che nelle casse di Sinclair).

Nel 1984 arrivò Sinclair QL, computer che era destinato a un uso professionale. E l’anno successivo lo Spectrum 128. Nessuno dei due fu in grado di avvicinare il successo del primo Spectrum e così nel 1986 Sinclair Research fu venduta ad Amstrad. Quattro anni dopo, nel 1990, di quella società gloriosa restava praticamente più niente. Sir Clive Sinclair e due dipendenti.

Nonostante i suoi trascorsi Sir Clive Sinclair si allontanò progressivamente da quei computer che gli avevano regalato fama e successo. Nel 2010 dichiarò di non usare i computer e di preferire il telefono alle email. Internet non faceva per lui e lo trovava una distrazione dai processi creativi. Era convinto che un giorno l’intelligenza artificiale avrebbe condotto l’umanità all’estinzione.

Fonte: ANSA