Apple ieri ha mostrato numerose novità riguardanti la sua gamma di prodotti, come iPad Air e il nuovo iPhone SE, il quale condivide la stessa scocca del SE di seconda generazione ma con ora il potentissimo A15 Bionic. La sorpresa della serata però è stata senza dubbio Mac Studio, svelato nelle versioni M1 Max e M1 Ultra. Parliamo dunque dei nuovi Computer di Apple che, con la potenza ridicolmente elevata data dai nuovi chip M1 Max, vanno a sostituire i vecchi iMac e iMac Mini.
Questa nuova linea di Computer fa sfoggio del potente chip M1 Max, capace di offrire prestazioni impressionanti con consumi ridotti. Questa enorme potenza è contenuta in un case con base quadrata (7,7 pollici per lato) e alto 3,3 pollici. Di questi, metà dell’apparecchio si occupa della gestione della temperatura.
Apple ha infatti lavorato molto sulla gestione dei flussi d’aria, necessari per mantenere le temperature del Chip M1 Max. Per tale motivo, l’aria entra dalla base del Mac Studio, per poi essere condotta verso il chip ed espulsa dalla griglia sul retro. Quest’ultima è composta da 2.000 forellini.
Sia M1 Max che M1 Ultra presentano 4 porte Thunderbolt (da 40gbs) nella parte posteriore, 1 porta ethernet da 10gbps, una porta HDMI e un Jack Audio da 3,5 mm. A differenziare i due PC è la parte frontale. Laddove Mac M1 Max presenta solo 2 porte USB-C, Mac Studio M1 Ultra usa due porte Thunderbolt 4. Infine, entrambi condividono uno slot SDXC Card.
Il nuovo Mac Studio M1 Max riesce, nonostante le dimensioni ridotte, ad andare 2,5 volte più veloce di un iMac i9 10-Core, e il 50% più veloce di un Mac Pro dotato questa volta di un processore Xeon 16-core. Parliamo di CPU di fascia e costi elevatissimi, e solo sentir parlare di uno Xeon 16-core battuto con un distacco del 50% è impressionante.
Per quanto riguarda le prestazioni grafiche, M1 Max riesce, grazie a una GPU da 24 core (fino a un massimo di 32 core), ad andare 3,4 volte più veloce di un iMac da 27″ con AMD Raedon Pro 5700XT e 3 volte più veloce di un Mac Pro con Raedon Pro W5700X. Con M1 Ultra, però, le differenze si fanno al limite del ridicolo.
M1 Ultra arriva ad essere il 60% più veloce di un Mac Pro con CPU Xeon a 28 core. Per quanto riguarda il confronto con il Mac Pro dotato di Xeon 16 Core, il gap arriva al 90%. Infine, il Mac Studio M1 Ultra è ben 3,8 più rapido di un Core-i9 decacore.
Lato GPU, invece, M1 Ultra offre una GPU che parte da 48 Core (ma è disponibile anche a 64 core) capace di andare 4,5 volte più veloce di quella montata nell’iMac da 27″ e l’80% più veloce di un Mac Pro con W5700X.
Apple è stata chiara nel definire le prestazioni di M1 Ultra semplicemente senza paragoni nel mondo PC. “Con il doppio dei motori nel Media Engine, M1 Ultra arriva a supportare 18 stream di video ProRes 422 in risoluzione 8K”, spiega l’azienda di Cupertino, che conclude con un freddo: “Nessun altro PC ci riesce”. Come si suol dire: Game, Set, Match.
Infine, M1 Max offre 32GB di RAM (espandibile sino a 64) e 512GB di spazio di archiviazione tramite SSD (espandibile sino a 8TB). Per quanto riguarda M1 Ultra, si parte da 64GB (espandibile a 128GB) e 1TB di archiviazione (anche qui, espandibile fino a 8TB).
I prezzi, chiaramente, saranno molto elevati. Si passa dai 2.349€ del Mac Studio M1 Max ai 4.649€ dei Mac Studio M1 Pro. Oltre a Mac Studio, è stato svelato anche il nuovo Studio Display. Si tratta del monitor ideale da affiancare ai nuovi Computer di Apple.
Con una risoluzione 5K (5.120 x 2.880 Pixel), 600 Nits di luminosità, tecnologia True-Tone e supporto alla gamma cromatica DCI-P3, questo monitor è perfetto per l’uso professionale. Infine, dispone di una porta Thunderbolt 3 (con ricarica da 96 watt) e 3 porte USB-C da 10Gbps. Come se non bastasse: Mac Studio riesce a gestire 4 di questi monitor.
Inoltre, Studio Display offre una videocamera da 12 Megapixel grandangolare e con inquadratura automatica, così come ben tre microfoni e sei altoparlanti con audio spaziale. Il prezzo di questo monitor parte da 1.799 euro con vetro antiriflesso standard, e sale a 2.049€ con vetro in nanotexture.
Fonte: Apple
