Come ben sappiamo, dall’annuncio di iPhone 12 Apple ha deciso di rimuovere i caricabatterie dalle confezioni dei suoi smartphone, così da contrastare l’eventuale spreco dato dalla produzione di tali componenti. In Brasile, però, la compagnia è ora costretta a risarcire un cliente proprio per tale scelta, e il motivo risiede nell’impossibilità di usare iPhone senza comprare prima un secondo prodotto separato, in questo caso il caricabatterie.
A decidere tale sentenza è stato Vanderlei Caires Pinheiro, giudice della corte civile della città di Goiânia, in Brasile. Il giudice ha incriminato Apple di aver tentato di praticare un “tie sale“. Con questa terminologia si indica un tentativo, da parte di un azienda, di costringere il cliente ad acquisire due prodotti diversi per farne funzionare uno.
Si tratta di una pratica che, come spiega il giudice, è illegale e abusiva. Dopotutto, il cliente è costretto ad acquisire un caricabatterie a parte qualora non lo possieda. Come se non bastasse, il giudice ha criticato anche il tentativo di Apple di giustificare questa pratica come votata all’ambiente.
Secondo quanto affermato dal giudice, infatti, il vendere caricabatterie non aiuta a ridurre l’impatto ambientale, venendo questi comunque prodotti in grande quantità. “Non è appropriato definire tale misura come incentrata sul ridurre l’impatto ambientale, dal momento che è evidente l’interesse da parte della compagnia di produrre tali accessori essenziali, vendendoli però separatamente”, ha affermato il giudice.
Apple dovrà dunque pagare una multa di circa 1.000 dollari, però la sentenza potrebbe avere un impatto più importante. Il Brasile è ormai da due anni che si è schierata contro la scelta di Apple, e ciò causò un’ingente multa in passato. In Europa, d’altro canto, sembrerebbe che l’azienda di Cupertino ci abbia visto lungo ancora una volta, seppur solamente in parte.
Fonte: Insider