Il governo del Regno Unito è intervenuto nuovamente su una questione legata al mondo videoludico: le Loot-Box. Il tema genera dibattito fin dall’introduzione del concetto stesso. Questo “flagello” ha sempre destato molte critiche da parte dei vari governi, per via dei contorni sfumati col gioco d’azzardo. Un aspetto da non trascurare in un medium facilmente accessibile anche a un pubblico di minori.
In particolare, il Governo del Regno Unito avrebbe proposto di rendere le Loot Box inaccessibili per una determinata fascia di età. A Londra, in particolare, ci si preoccupa per i minori. Un eventuale acquisto dovrebbe essere fatto solo sotto previa approvazione da parte di un tutore o un parente.
“Vogliamo impedire che i bambini spendano soldi online senza alcun consenso da parte dei parenti, invitati magari da acquisti in-game quali le loot-box”, spiega Nadine Dorries, Segretario della Cultura. “Le compagnie e le piattaforme di videogiochi hanno bisogno di assicurarsi che siano applicati controlli e restrizioni basate sull’età affinché i giocatori siano protetti da eventuali danni da gioco. I bambini dovrebbero essere liberi di godersi i propri giochi in sicurezza”.
Al momento non sono state compiute azioni da parte del Dipartimento del Digitale, della Cultura, del Media e dello Sport, ma si sta comunque pianificando di organizzare un gruppo di lavoro composto da compagnie e piattaforme videoludiche ed enti regolatori che possano sviluppare un’industria più attenta ai danni da gioco. Tra le varie contromisure si pensa a un Parental Control più restrittivo ed esteso a un maggior numero di giochi.
Dr Jo Twist OBE, il CEO of Trade Body della Ukie (UK Interactive Entertainment, ha affermato: “In qualità di un industria che riteniamo essere responsabile, ci siamo impegniati nell’esplorare vie alternative di supporto sia per i giocatori che per i parenti. Ci terremo in contatto con il Governo e altre organizazioni nel gruppo di lavoro della Video Game Research Framework”. Insomma, sembra una polemica destinata a durare ancora a lungo. Una polemica che ha addirittura vietato l’uscita di Diablo Immortal in Olanda.