Continua imperterrita la battaglia tra Microsoft, la CMA e Sony per arrivare alla conclusione delle trattative per l’acquisizione di Activision Blizzard. Se da una parte Microsoft si è dimostrata furiosa per il comportamento dell’Ente Antitrust britannico, dall’altra Sony continua ad essere inamovibile su Call of Duty. Secondo la compagnia nipponica, anche senza diventare esclusiva Xbox, basterebbe che l’acquisizione di Activision Blizzard venisse finalizzata per far sì che molti utenti PlayStation passino alla concorrenza.
Microsoft non è però intenzionata a fermarsi. Arrivati alla “Fase 2” delle indagini del CMA, il colosso di Redmond ha pubblicato una lunga risposta a quanto emerso durante la “Fase 1” preliminare. Tanto per cominciare dal punto di vista della compagnia l’acquisizione offrirà ai giocatori più opzioni per giocare e agli sviluppatori più opzioni per raggiungere questi giocatori. Questo rifletterebbe la visione dell’azienda di un futuro in cui il proprio reparto gaming si espanderà oltre alle console con nuovi modelli di business, nuovi canali di distribuzione e nuovi metodi di pagamento.
Xbox si starebbe infatti espandendo in due modi. Prima di tutto attraverso Game Pass, servizio che quotidianamente permette a centinaia di migliaia di utenti di accedere a un vasto catalogo di titoli. In seguito l’altra strada intrapresa da Microsoft è quella di portare sempre più titoli su mobile. L’acquisizione di Activision Blizzard permetterebbe alla compagnia di inserirsi con maggiore facilità in questo mercato e espandere ulteriormente l’offerta di Game Pass.
La CMA però sembra vedere le cose in maniera differente. Secondo l’Antitrust britannica questa acquisizione potenzialmente potrebbe danneggiare i competitors, prima tra tutti Sony, compagnia che attualmente traina il mercato console. Con Activision Blizzard Microsoft potrebbe utilizzare tutto il suo ecosistema per superare significativamente i propri rivali con una mossa mai vista prima nella letteratura economica.
Microsoft fa sapere che questa teoria non è sufficiente da sola per giustificare il passaggio alla “Fase 2” delle indagini. L’azienda è confidente infatti nel fatto che le nuove analisi della CMA dimostrino che non c’è alcun rischio di questo tipo.
In particolare Microsoft continua a sottolineare che, nonostante Call of Duty raggiungerà ora un numero maggiore di giocatori, Sony continua a non accogliere di buon’occhio questa faccenda mostrandosi molto preoccupata. Queste preoccupazioni sarebbero però immotivate in quanto:
- PlayStation è da oltre 20 anni la console più popolare, con oltre 150 milioni di console attualemte in circolazione
- Sony ha un elevato potere di mercato e lo dimostra il fatto che non tema ripercussioni a causa degli aumenti di prezzi
- Con oltre 4.000 titoli disponibili su PlayStation non c’è da temere per un improvviso scambio di ruolo per la posizione di leader di mercato
- Anche senza Call of Duty il numero di giocatori PlayStation rimarrebbe maggiore di quella di Xbox
- Da quando l’acquisizione è stata annunciata Sony ha a sua volta acquisito altri Studios, aumentando così il proprio numero di esclusive future
Con questo Microsoft vuole dimostrare che Sony non corre nessun rischio e che la compagnia sta avendo reazioni esagerate, dando addirittura troppa importanza a Call of Duty. Ma è qui che Microsoft torna nuovamente a sottolineare che non ha nessuna intenzione di portare via un titolo così grande ai giocatori PlayStation. Microsoft ha infatti fornito a Sony una proposta contrattuale per continuare a supportare Call of Duty con una parità di contenuti. Inoltre rendere questa saga esclusiva farebbe perdere alla stessa Microsoft tutte le entrate provenienti dalle vendite sulla console Sony, mossa che non avrebbe alcun senso logico.
Per quanto riguarda il Game Pass Micosoft si dimostra nuovamente contraria a quanto emerso nel corso della “Fase 1” delle indagini. Il CMA ritiene infatti che il servizio di Xbox sia già in posizione dominante sul mercato e l’acquisizione di Activision Blizzard potrebbe far ergere barriere di ingresso per tutti i rivali del settore. Nessuna prova dimostrerebbe però che l’acquisizione porterebbe ad uno scenario del genere. Inoltre Microsoft in passato avrebbe proposto a Sony di far arrivare Game Pass su PlayStation ma questa avrebbe rifiutato.
Tutti questi fattori hanno portato il CMA a mettere l’acquisizione in stallo e a procedere con una nuova fase di indagini più approfondite. Ora verrà formata una commissione indipendente che esaminerà l’accordo più dettagliatamente.
Fonte: Ars Technica