Nelle ultime settimane ognuno di noi si sarà imbattuto in una di quelle immagini generate da IA che hanno invaso il web. Molti i volti di queste creazioni, da Topolino a personaggi dei nostri film preferiti, ognuno dei quali rappresentato in molteplici situazioni. Da quando sistemi di intelligenza artificiale come DALL·E 2, Lensa AI e Midjourney sono approdati in rete chiunque può dar vita a vere e proprie opere d’arte in pochi secondi. Inserendo poche parole chiave all’interno di questi portali, l’intelligenza artificiale farà tutto il resto evitando agli utenti lunghe ore di lavoro. Se da una parte questa piccola “magia” ha fatto la gioia di molti, d’altro canto sono molti gli artisti ‘tradizionali’ non molto contenti di quello che sta succedendo. Di recente, ad esempio, ne ha parlato Guillermo Del Toro. Il regista ha definito l’arte generata da IA come “priva di anima”.
Effettivamente sono ormai molti a sostenere che questi preziosi strumenti possano in realtà sottrarre lavoro a chi dell’arte ne ha fatto un vero e proprio mestiere. Questo perché in pochi semplici passaggi si può chiedere all’IA di replicare il particolare stile di disegno di un artista. Per protestare contro quanto sta succedendo ha preso piede la tendenza di diversi utenti di dare vita a contenuti rappresentanti Topolino e altri personaggi Disney che in linea teorica sarebbero protetti da copyright.
In pratica le cose sono però diverse. Il consenso legale che si accetta per utilizzare sistemi come DALL·E 2 contiene una postilla in cui si afferma che nessuna immagine realizzata da IA è protetta da copyright. Approfittando di questo, Eric Bourdages, Lead Character Artist di Dead By Daylight, ha invitato i propri seguaci a generare e vendere merchandising con queste immagini ispirate al mondo di Topolino e dei suoi amici.
“Qualcuno ruba questi spettacolari disegni per rivenderli stampati su magliette e tazze. Davvero non mi interessa, questa è arte generata da IA. Legalmente Disney non potrebbe fare alcun ricorso. Questo perché queste immagini trascendono il copyright e sono di pubblico dominio” scrive Bourdages.
Diversi utenti hanno scherzosamente accolto l’invito del Lead Character Artist condividendo in seguito le proprie creazioni. Immediato però il chiarimento di Bourdages che specifica di non aver mai avuto intenzione di guadagnare alcunché da queste immagini. Midjourney però sembra pensarla diversamente, tanto da aver accusato l’artista di aver utilizzato illecitamente il proprio servizio.
“Midjourney è un servizio in abbonamento, quindi tecnicamente l’unico ad averci guadagnato è il servizio stesso. Non ho nessuna intenzione di trarre profitto o rivendicare nessuna di queste immagini. Appartengono ad AI, MJ e al pubblico. Il mio contributo è quello di una semplice ricerca su Google“.
Nonostante le dichiarazioni, a pochi giorni di distanza da questa sorta di protesta Bourdages ha scoperto di aver perso l’accesso al proprio account di Midjourney. Dietro le quinte, però, non è l’unica cosa accaduta come spiega sempre Bourgages.
“Aggiornamento: sono stato rimborsato e non posso più accedere a Midjourney. Loro però non traggono più profitto da queste immagini e presumo che non volessero più vedere utenti generare personaggi coperti da copyright. Spero che questa discussione abbia gettato nuova luce sull’IA e sulla protezione dei dati“.
Bourdages conclude infine spiegando che il suo obiettivo principale era quello di parlare del furto dell’arte umana: “L’artigianato, il tempo, lo sforzo e le idee delle persone vengono presi senza il loro consenso e utilizzati per creare un prodotto in grado di fondere tutto insieme e imitarlo a vari livelli“.
Insomma, quello delle immagini generate da IA sta diventando di giorno in giorno un argomento sempre più delicato. Voi cosa ne pensate? Fatecelo sapere lasciando un commento qui sotto e continuate a seguirci per rimanere sempre aggiornati con le ultime notizie.
Fonte: Eric Bourdages – DailyDot