DISCLAIMER: Abbiamo la necessità di dover dire che chi sta scrivendo questa recensione è stata inclusa inaspettatamente negli special thanks del team di sviluppo. Non possiamo far finta che non ci abbia inorgoglito ma ci rendiamo conto che potrebbe essere visto come elemento di conflitto di interessi, soprattutto in un momento storico dove la categoria dei recensori non gode della stima e della fiducia di molti utenti. Abbiamo scelto di rendere palese questo fatto per correttezza nei confronti dei lettori.
Durante l’edizione della Milano Gamesweek 2022, abbiamo speso moltissimo tempo nell’area dedicata agli indie italiani e ci siamo impegnati di portarli a conoscenza del nostro pubblico. Lo abbiamo fatto con Imago: Beyond the Nightmare (qui la recensione) e oggi lo faremo con Crime ‘O Clock di Bad Seed, un hidden object investigativo assolutamente sui generis, in uscita su Nintendo Switch.
Il setting narrativo di Crime ‘O Clock è piuttosto semplice: siamo un agente che investiga su crimini commessi, come furti di manufatti storici o efferati omicidi passionali. Il tutto su linee temporali diverse tra loro, e dovremo far sì che se ne impedisca il compimento. Dietro a questi fatti c’è un disegno criminale più grande, orchestrato da intelligenze artificiali che manipolano il tempo e la realtà per modificare il corso degli eventi della storia umana.
Il compito di proteggere la “Vera Timeline” è un compito piuttosto arduo, ma avremo il supporto tecnico e tecnologico di EVE, una IA amica che ci consentirà di attraversare le varie epoche e non solo. Ma a un certo punto, ci renderemo conto che qualcosa non quadra e che forse i nostri sforzi non sono stati indirizzati nel verso giusto o meglio, la causa a cui ci siamo votati forse non è quello che pensavamo fosse.
La trama è piuttosto semplice e si svolge soprattutto attraverso i dialoghi di EVE che consente al giocatore di ricevere contesto, spiegazioni di eventi e suggerimenti sul da farsi. Senza essere assillante e didascalica, insomma, una Alexa ante litteram meno robotica e pronta a qualche battuta brillante. È sul finire dell’avventura che il gioco prende una piega più profonda da un punto di vista narrativo, nulla di particolarmente complesso sia ben chiaro, ma arricchisce una trama che si concentra più sul chiarire i fatti che porre spunti di riflessione. Insomma, la trama non si risolve nel mero compito di collegare le quest tra di loro, ma offre un orizzonte più completo e funzionale.
Crime ‘O Clock basa il suo gameplay sugli stilemi dell’hidden object. Quindi il vostro compito principale è quello di spulciare approfonditamente le mappe di gioco che si caratterizzano da una cura maniacale per il dettaglio, tanto da poter considerare ogni livello una vera e propria opera d’arte. Parliamo di mappe estremamente minuziose nel definire ogni particolare nella sua interezza come le espressioni facciali, la caratterizzazione di aree specifiche e anche la rappresentazione visiva di rapporti interpersonali.
Una complessità che si rinnova e cambia ad ogni singolo passaggio della quest che stiamo affrontando. Ad esempio, se siamo impegnati nella ricostruzione del percorso compiuto da una vittima, il gioco procede a una sorta di refresh della mappa che cambia non solo la posizione dell’obiettivo ma anche dell’intero environment. Da questo punto di vista, non possiamo che essere stupiti dal livello di qualità e cura profusa dal team nel conferire dinamicità a mappe che teoricamente dovrebbero essere statiche, tanto da chiederci se gli artist di Bad Seed abbiano ancora il dono della vista.
La struttura delle quest segue un percorso abbastanza lineare, quindi prima di tutto si dovrà trovare il luogo del reato e procedere all’analisi della scena del crimine. Successivamente, si ricostruiscono i momenti precedenti al delitto o del furto e si incominciano a ipotizzare movente e modus operandi fino ad arrivare alla risoluzione del caso che prevede un nostro intervento indiretto nell’assicurare il colpevole alla giustizia.
Nell’avanzare della run, il gioco sblocca alcune meccaniche aggiuntive come la possibilità di guardare gli interni di certi edifici o il potere di far scomparire alcuni oggetti di scena per scoprirne il contenuto. Ma anche abilità proprie di EVE come l’analisi chimica o il tracciamento telematico di segnali tecnologici, che si esplicano nella risoluzione di minigiochi quali ricostruire il volto di un personaggio per scoprirne l’identità o la decrittazione di codici criptati.
Questo complesso di meccaniche testimonia l’impegno dei designer nel porre varietà nel gameplay, ma soprattutto di restituire la sensazione di essere impegnati nello scoprire qualcosa e riesce in parte a rimediare a una linearità strutturale che, a nostro parere, si è resa necessaria imporre per gestire adeguatamente il refresh continuo delle mappe di gioco.
Non nascondiamo che avremmo gradito una maggiore agency, ma comprendiamo le ragioni nel dover implementare questo tipo di limiti dal design di gioco. Con il prosieguo dell’avventura, il gioco diventa sempre più complesso non solo nell’individuazione visiva degli elementi chiave di progressione della quest ma richiederà una maggiore quota di pensiero logico sul dove e come trovarli e vi garantiamo che la voglia di cliccare la lampadina dei suggerimenti si farà sempre più pressante. Quindi vi consigliamo di armarvi di molta pazienza e di buoni occhiali da vista.
Crime ‘O Clock risulta essere un hidden object curatissimo negli aspetti fondamentali del genere e offre nuovi spunti di design nell’interpretarlo. Non possiamo che restare stupefatti dal lavoro svolto dal team artistico che si è profuso nel dettagliare le mappe al limite della maniacalità. Inoltre, abbiamo apprezzato come il titolo spinga ad usare il ragionamento logico nella fase di ricerca degli indizi e non si limiti ad farci esaminare randomicamente la mappa. A fronte di questo, però, abbiamo un gameplay più limitato nella sua portata ludica a causa di una struttura fortemente lineare a cui si è cercato di sopperire con l’inserimento di meccaniche che espandono le possibilità esplorative e minigiochi tesi a creare la sensazione di essere un investigatore a tutto tondo ma che non riescono del tutto a tamponarne gli effetti.