Digital Foundry ha analizzato il primo trailer di Grand Theft Auto VI, il prossimo capitolo della più importante IP nelle mani di Take-Two. Il trailer, dalla durata di poco più di un minuto e mezzo, un record per i reveal di Rockstar, ha fatto esplodere l’internet, tanto da aver già superato le visualizzazioni di quello di GTA 5. Nell’analisi, il trio di giornalisti ha confermato l’utilizzo di Ray Tracing su riflessi e Illuminazione Globale, mentre le ombre hanno un utilizzo più standard. A folgorare sono però i capelli, mai così realistici in un videogioco.
Partendo dal Ray Tracing, John Linneman ha segnalato alcuni frame dove appare evidente come il gioco faccia uso di RTGI. La prima scena che immortala Lucia, una dei protagonisti del gioco, presenta infatti una diffusione della luce che non avresti con metodi tradizionali. È possibile addirittura vedere il colore arancione della divisa penitenziaria riflettersi sul viso della donna. Lo stesso effetto lo si vede, in scala molto più grande, nel primo Campo Lungo della città di Vice City.
Sui due palazzi è infatti possibile notare come ci sia un’interazione da parte della luce che avviene al di fuori del campo visivo e i cui effetti si ripercuotono sulla facciata dell’edificio. Alex Battaglia suggerisce che, vista l’enorme potenza computazionale richiesta per eseguire questo tipo di rendering, Rockstar Games possa far uso di tecniche miste, con la RTGI applicata fino a una certa distanza. Andando oltre, si vedrebbero invece soluzioni più tradizionali.
L’uso di tecniche miste è invece più palese nei riflessi. Il gioco presenta chiaramente riflessi in Ray Tracing, con elementi non presenti sullo schermo che vengono riflessi con molta precisione. Questa tecnologia sembra applicata su pozzanghere e carrozzerie dei veicoli, nonché sugli specchietti retrovisori. Al tempo stesso, alcune pozzanghere sembrano far uso di Screen Space Reflection. C’è una sequenza in particolare, quella dove vediamo l’uomo in perizoma correre inseguito dalla polizia, dove quest’ultimo passa di fronte a una pompa della benzina causando la sparizione momentanea del riflesso di quest’ultima dalla pozzanghera. Questo potrebbe anche essere uno di quei difetti che, secondo Digital Foundry, confermerebbero la natura in tempo reale del trailer.
La vera sorpresa è però data dai capelli. Sebbene questi, tornando al discorso appena menzionato, presentino un po’ di Aliasing, a sorprendere è la loro fisica. I capelli si muovono in maniera tremendamente realistica e fluente e, soprattutto, è una tecnologia applicata a ogni personaggio nella scena. Non ci sono inoltre fenomeni di clipping, con i capelli che interagiscono coerentemente con il corpo delle persone e anche con il vento. Si tratta di un netto passo in avanti non solo rispetto a Red Dead Redemption 2, ma anche rispetto ad altri Tripla A in commercio.
Ovviamente, Rockstar Games ha dovuto adottare qualche compromesso, e questo ha colpito le ombre. Il gioco fa infatti uso di tecniche raster per riprodurre queste ultime, con conseguenti imprecisioni dovute alla risoluzione. Non è chiaro se Rockstar Games implementerà o meno il Ray Traicng anche su quest’ultime. In GTA 5, ricordiamo, il Ray Tracing era inizialmente presente proprio sulle ombre e, solo successivamente, è stato aggiunto ai riflessi. Le richieste hardware erano però profondamente diverse e la coperta è lunga solo un tot, dunque vedremo.
GTA 6 è atteso per il 2025 su PS5 e Xbox Series X, con la versione PC che uscirà solo più in la. Non è chiara la finestra di lancio del gioco, ma una precedente dichiarazione di Take-Two porta a pensare che uscirà nella prima metà del 2025.
Fonte: Digital Foundry