È Riot Games stessa ad annunciarlo attraverso la pagina dedicata agli update sul suo sito ufficiale. Riot Forge perde 530 dipendenti, oltre un decimo del totale. Cala la scure dei licenziamenti sullo studio che ci ha portato – tra le altre cose – Ruined King: A League of Legends Story pochi anni fa. Si attenderà poi fino all’uscita di Bandle Tale, un’altra delle LoL Story, fissata a febbraio, prima di chiudere definitivamente Riot Forge.
Riot Forge chiude: subito a casa 530 dipendenti
Le informazioni sul sito raccontano di investimenti errati già dal 2019. Situazione che, in concomitanza di un progressivo innalzamento dei costi, ha portato Riot alla decisione odierna. I dirigenti raccontano anche di aver tentato di evitare i licenziamenti attraverso l’adozione di diverse strategie: dal contenimento dei costi al congelamento delle nuove assunzioni. Stando a quanto dichiarato, però, i licenziamenti sono stati inevitabili.
Non si tratta dell’unica conseguenza di una serie di investimenti infruttuosi. Secondo Riot, molti dei progetti – non di dominio pubblico – verranno cancellati così da permettere ai dipendenti superstiti di concentrarsi su pochi progetti profittevoli. Si manterrà il focus su League of Legends e Valorant. Legends of Runeterra, invece, dovrebbe subire un ridimensionamento importante.
In merito ai dipendenti, quello di Riot è solo l’ultimo di una lunga e massiccia serie (una analisi è stata proposta pochi giorni fa da Matteo Sciutteri). L’azienda promette di tutelare chi dovrà liberare la scrivania attraverso non solo una cospicua buonuscita ma anche con l’estensione della copertura sanitaria aziendale e altri benefit.
Un anno fa l’azienda è caduta vittima di un attacco hacker. I malintenzionati hanno sottratto il codice sorgente proprio di LoL.