Tekken 8: Un ritorno straordinario – Recensione (PS5)

La mitica serie di picchiaduro targata Bandai Namco celebra il suo grande ritorno: ecco la nostra recensione di Tekken 8 per PlayStation 5.

Sono passati alcuni mesi dall’epico finale di Tekken 7 (QUI la recensione) e Kazuya, nuovo leader della Mishima Zaibatsu, sta cercando di dominare il mondo, non rinunciando nemmeno a scatenare forze antiche e oscure pur di schiacciare suo figlio Jin e altri combattenti della resistenza.

La modalità storia di Tekken 8, della durata di tre/quattro ore, è incentrata proprio sullo scontro familiare tra Jin e Kazuya. Uno scontro senza esclusione di colpi e dall’altissimo tasso di spettacolarità, gustosamente in bilico tra il prendersi troppo sul serio e l’ironia, tra esagerazioni ed epicità, il tutto condito da una una generosissima dose di tamarraggine. Dobbiamo dire che la modalità, per quanto chiaramente non sia il centro della produzione, ci ha divertiti al punto giusto.

Tekken 8: tanti possibili punti di partenza

Tuttavia, il punto di partenza ideale per cominciare a giocare a Tekken 8 è un’altra modalità ancora: l’Arcade Quest. Qui dovremo creare il nostro avatar e, con la scusa di farlo partecipare al grande torneo Tekken World Tour, impareremo tutti i rudimenti del titolo. Diversi tutorial, molto semplici, ci insegneranno tutto quello che c’è da sapere, dalle meccaniche di base a quelle più avanzate, comprese ovviamente quelle inserite proprio con questo ottavo capitolo. Vi consigliamo vivamente di iniziare da qui la vostra esperienza di gioco, sia che siate dei veterani o che siate dei totali neofiti.

Per affinare ulteriormente la propria confidenza con meccaniche e lottatori c’è inoltre la classica modalità di allenamento, come sempre completissima. Potremo regolare e visualizzare a schermo proprio tutto, dai danni del singolo attacco ai frame necessari per portarlo, dai comandi per le combo più complesse al comportamento da far tenere al nostro sparring partner. Indispensabile per chiunque voglia fare il salto di qualità dal premere i tasti quasi a caso ad avere piena padronanza delle tecniche.

C’è anche lo ‘sparring partner’ ideale

Un ulteriore perfezionamento si può raggiungere con la modalità Super Fantasma. Qui combatteremo contro un avversario IA che analizzerà i nostri schemi di attacco e difesa, adattando il suo comportamento di conseguenza. Inizialmente, quando ancora non ha dati, il fantasma sembra una vera schiappa, ma aspettate a cantare vittoria, perché diventerà sempre più bravo, fino al punto che potrebbe metterci in seria difficoltà, soprattutto se siamo il tipo di giocatore che tende a ripetere i propri pattern di attacco.

• Le modalità single player non sono ancora finite. Per ognuno dei lottatori presenti (ben 32 al lancio) potremo infatti affrontare anche delle piccole storie singole, composte da cinque scontri in sequenza, e accompagnate da un breve filmato di apertura e di chiusura. Alcune sono davvero spassose, e comunque sia sono utili (così come ogni altra modalità) per guadagnare valuta di gioco, che potremo poi spendere per la personalizzazione estetica del nostro avatar e dei combattenti. Qui le possibilità sono davvero quasi infinite, e potremo creare tutti gli obbrobri che vogliamo (tanto va sempre a finire così, coi vari Paul, Law e soci in mutandoni della nonna e birilli stradali in testa).

L’ultima modalità è un gradito ritorno: Tekken Ball, una sorta di minigioco dove non picchieremo direttamente il nostro avversario, ma dovremo farlo tirandogli addosso una grande palla in una rivisitazione più dolorosa della pallavolo (si subisce danni anche se la sfera tocca terra). Sicuramente una modalità fine a sé stessa, ma anche divertente con gli amici giusti, specialmente se sullo stesso divano.

Per quanto riguarda l’online invece le modalità sono più classiche, dalle tipiche partite classificate ai tornei, con la possibilità di ottenere ranghi sempre maggiori. Presente anche una lounge/sala giochi da visitare col proprio avatar e da cui accedere alle varie tipologie di partita.

Multiplayer: Tekken 8 sul solco della tradizione, ma con qualche novità

Il combattimento di Tekken 8 è nel solco della tradizione: spettacolare, portato ai rapidi ribaltamenti di fronte e con una forte propensione al juggling (continuare a colpire gli avversari in aria). La novità di questa edizione è rappresentata dal sistema di Heat, che si attiva premendo il pulsante R1. A quel punto il nostro lottatore entrerà in uno status durante il quale gli attacchi infliggeranno più danno (ne fanno un po’ anche quando l’avversario riesce a parare il colpo), e avremo a disposizione anche nuove mosse proprietarie dello status di Heat.

Chiaramente il potenziamento non è eterno, anzi finisce abbastanza in fretta, ed è indicato a schermo da una seconda barra sotto a quella della salute. Esistono pure dei particolari attacchi (Heat Engager) che, se portati a segno, attivano direttamente l’Heat anche senza la pressione del tasto R1.

Si tratta di una meccanica che, una volta padroneggiata, porta una ventata di aria fresca nei combattimenti, aggiungendo un’altra componente tattica dopo la già conosciuta Rage (che si attiva invece automaticamente quando si rimane con pochissima salute).

Bandai Namco ha pensato anche ai neofiti e principianti della serie

Altra introduzione è lo Stile Speciale, che si attiva premendo L1. A quel punto le mosse legate a ogni tasto cambiano radicalmente, rendendo estremamente più semplice eseguire attacchi speciali o combo basiche con la semplice pressione di un tasto. Chiaramente lo stile è pensato per i neofiti che vogliono gettarsi subito nella mischia, dato che di fatto limita le mosse a disposizione e rende troppo prevedibili.

In ogni caso, qualunque stile si scelga, il sistema di combattimento di Tekken 8 è strepitoso, probabilmente il migliore dell’intera serie. Spettacolare ma profondo, tattico al punto giusto ma al contempo brutale e soddisfacente. Il roster di 32 lottatori poi è davvero ampio e diversificato: sicuramente troverete il personaggio giusto con cui cominciare o riprendere a giocare. Per poi magari cambiarlo, fino a trovare quello che più si sposa al vostro gameplay.

Le new entry sono stavolta tre: Reina, altra componente della famiglia Mishima, la peruviana regina del caffè Azucena e il veterano e seduttore francese Victor Chevalier (doppiato da Vincent Cassel). C’è qualche assenza importante, come Eddy Gordo o Anna Williams, ma siamo sicuri che verranno introdotti coi futuri DLC (il brasiliano è già stato annunciato).

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Tecnicamente il passo avanti da Tekken 7 è notevole, e l’Unreal Engine 5 garantisce un colpo d’occhio davvero strepitoso, soprattutto per quanto riguarda il dettaglio dei personaggi. Gli effetti legati ai colpi poi sono spettacolari come sempre. Gli unici inciampi li abbiamo notati nella campagna principale, con qualche rallentamento nelle scene più caotiche, ma di certo non possiamo lamentarci.

Così come non possiamo lamentarci di niente in particolare. Certo, è ancora presto per capire perfettamente il bilanciamento del gioco e dei combattenti, ma questo fa parte del percorso di qualunque picchiaduro competitivo, e il supporto da parte del team di Harada nei prossimi anni è garantito.

Bello da vedere, bellissimo da giocare, con un roster ampissimo e una corposa scelta di modalità sia in single player che in multi, non possiamo che rimandare al proprio posto Tekken 8 con un voto altissimo. Se siete appassionati del genere non dobbiamo dirvi altro, ma anche se non lo siete il nostro consiglio è di prenderlo seriamente in considerazione se avete voglia di iniziare (o tornare) a menare le mani in compagnia del re incontrastato dei picchiaduro 3d.