I messaggi di affetto e stima nei confronti di Akira Toriyama non accennano a diminuire. A poche ore dalla notizia della morte – avvenuta in realtà il 1° marzo a causa di una emorragia subdurale – si sono già espressi tantissimi fan, i mangaka Kishimoto e Oda (Naruto e One Piece) e i doppiatori Masako Nozawa e Ryo Horikawa (Goku e Vegeta). Numerosi gli omaggi su Xenoverse 2. Anche noi, nel nostro piccolo, abbiamo voluto ripercorrere le opere principali che diventano il lascito immortale di Toriyama per le generazioni a venire.
Akira Toriyama: una foto crea l’equivoco. Su siti e quotidiani appare il volto di Go Nagai
Ma perché il creatore di Goldrake, Jeeg e Mazinga ha preso il posto di Akira Toriyama nello spazio riservato alle foto? Nell’immagine incriminata, la figura scontornata di Nagai ha alle sue spalle un generico sfondo a tema Dragon Ball (sono visibili: Goku bambino, Goku adulto, Gohan, Goten e Trunks).
A farci saltare all’occhio il problema è stata la segnalazione sui social di un articolo apparso sull’edizione del 9 marzo 2024 de La Nazione. Nel quotidiano in edicola appare una pagina interamente dedicata a Toriyama.
Il pezzo – per il vero un po’ impreciso, impersonale, e con informazioni raccolte da Wikipedia – riporta al centro una foto di Goku. La didascalia che l’accompagna segnala che quello sulla destra sia Toriyama. Peccato trattarsi in realtà di Go Nagai, appunto.
Non sappiamo chi abbia creato questa immagine, né quando o tantomeno il perché. Supponiamo che si trattasse di un fotomontaggio realizzato per accompagnare un qualche contenuto specifico, ma non ne abbiamo certezza. Siamo riusciti a individuare risultati di corrispondenza già dal 2017.
Ciò che invece è certo è che l’immagine, probabilmente catalogata con i tag Dragon Ball e Akira Toriyama (tra gli altri), e data così in pasto ai motori di ricerca, è finita – non filtrata – in tantissimi articoli, video e post che hanno invaso l’internet nelle scorse ore. Eseguendo una ricerca inversa con Google Lens ci si rende conto di quanto diffuso sia l’equivoco. Curiosamente, la maggior parte dei contenuti è in lingua spagnola o portoghese e l’articolo più vecchio che abbiamo rinvenuto è dedicato alla notizia -allora fake – della morte di Toriyama.
Va detto che nei quotidiani cartacei – specie quelli a tiratura nazionale – non sempre il giornalista che scrive il pezzo sceglie anche le foto di accompagnamento. Spesso, anzi, questo lavoro viene affidato a stagisti o tirocinanti così che possano prendere confidenza con il software di redazione. Una giustificazione? No, ma andava precisato.
A proposito di giornali e sviste, nemmeno il Corriere della Sera è rimasto immune da scivoloni. Al papà di Dragon Ball è stata attribuita anche la paternità di Slam Dunk in luogo di quella del Dr. Slump. Errore dovuto all’assonanza? Può darsi, ma non siamo sicuri che Takehiko Inoue sia così felice di ‘cedere’ la sua opera più importante e conosciuta.
Non solo su carta: l’equivoco anche sul web
La foto di Nagai con Dragon Ball sullo sfondo, dicevamo, è apparsa ovunque sul web nelle ultime ore. Sono diversi gli articoli e i post che utilizzano la foto come accompagnamento ai pensieri dedicati a Toriyama. Sotto un esempio tratto da un sito italiano, ma numerosissimi sono anche i colleghi esteri e i creator che hanno utilizzato l’immagine incriminata. Vi basterà fare una ricerca tramite Google Lens per averne la conferma.
Mettiamola così, probabilmente il maestro Toriyama avrebbe sorriso al pensiero di esser scambiato per il papà dei maggiori robottoni dell’immaginario giapponese. D’altronde, come Toriyama ha segnato la generazione di chi è cresciuto tra gli anni ’80 e ’90 (e successive), Nagai s’è imposto su quella precedente (al pari di Buronson e Tetsuo Hara, padri di Hokuto no Ken). Allo stesso modo, immaginiamo Nagai sorridere amaramente mentre – nel privato – si premura di eseguire tutti gli scongiuri possibili.