Glen Schofield spera di sviluppare Dead Space 4 dopo l’acquisizione di Electronic Arts

Glen Schofield con un casco di Dead Space in primo piano

Glen Schofield, il veterano dello sviluppo videoludico noto soprattutto per aver co-creato la serie Dead Space presso Visceral Games, sta cercando di rilanciare il suo rapporto con quella IP leggendaria e di tornare dietro la regia di un nuovo capitolo: Dead Space 4. In un’intervista recente ha dichiarato di aver presentato qualche tempo fa la sua proposta a Electronic Arts (EA), offrendo anche risparmi economici sostanziali, ma per ora l’editore non ha dato il via libera. Tuttavia, con il recente cambio di proprietà di EA, Schofield nutre una nuova speranza.

Le dichiarazioni di Schofield e l’offerta a EA

Durante un’intervista in occasione del Gamescom Asia x Thailand Game Show, Schofield ha confessato: Ho diverse idee che sono pronto a realizzare, e una di queste è Dead Space 4. Ha raccontato di essersi recato di recente da EA per proporre il progetto, spiegando: Recentemente sono andato alla EA e mi hanno detto che non sono più interessati. Schofield ha altresì fatto riferimento a proposte specifiche di risparmio: “Ho detto che posso rimettermi al comando del team. Ho bisogno dei modelli di EA Motive… e posso fargli risparmiare dai 30 ai 40 milioni di dollari grazie alla mia idea“. E ha concluso con uno sguardo verso il futuro, fiducioso: Il fatto che EA sia stata appena acquistata, penso che ci sia un’opportunità. Sto già facendo delle telefonate.

Da queste parole traspare la volontà di Schofield di cogliere il momento politico-economico del publisher per proporre un rilancio della serie horror che lui stesso ha contribuito a creare. Abbiamo approfondito l’acquisizione di Electronic Arts in questa news.

Contesto e motivazioni

Schofield è una figura chiave nel mondo dell’horror videoludico. Dopo aver messo le basi della serie Dead Space con Visceral Games, ha proseguito la sua carriera fondando lo studio Striking Distance Studios e dirigendo il titolo The Callisto Protocol, considerato un successore spirituale di Dead Space (qui trovate la nostra recensione). Nonostante ciò, Schofield ha ammesso che la proposta per Dead Space 4 era stata respinta da EA, e ha osservato con realismo: “Non so cosa stia pensando EA in questo momento. Non credo che abbiano guadagnato qualcosa con [il remake di Dead Space]“.

L’occasione che Schofield intravede è legata al recente cambiamento di proprietà di EA: con l’azienda acquistata da un consorzio di investitori e gravata da debiti, si apre uno spiraglio per concessioni più flessibili o per riacquisizioni dell’IP. Schofield sembra pronto a cogliere questa occasione e si è messo già in moto.

Significato per l’industria e per la saga

La volontà di Schofield di tornare su Dead Space con un quarto capitolo porta in evidenza diversi temi rilevanti. Da un lato, c’è la questione dell’eredità di un franchise che ha segnato gli horror degli anni 2000, e che oggi potrebbe rinascere con un autore originale al timone. Dall’altro, la dinamica tra autore esterno e grande editore – in questo caso EA – mette in luce la complessità del rapporto tra creatività e business: non basta essere l’ideatore della IP, serve anche che l’editore riconosca il ritorno commerciale.

Se Dead Space 4 fosse approvato, potrebbe significare per i fan un ritorno al tono originale della serie, con maggiore libertà creativa e magari un approccio più purista al survival horror. D’altra parte, rimane il rischio che, senza i numeri adeguati o senza un forte supporto finanziario, una nuova iterazione possa essere compromessa.

Quali scenari possibili e cosa possiamo aspettarci

Qualora EA accettasse la proposta, è presumibile che Schofield recuperi elementi storici della serie – atmosfere claustrofobiche, armi iconiche, ambientazioni spaziali oppressive – ma potrebbe anche introdurre novità per allinearsi ai tempi moderni: multiplayer cooperativo opzionale, supporto next-gen e forse transmedia (serie TV/film). Infatti, Schofield ha suggerito: “Dead Space dovrebbe essere adattato a diversi media: film, serie TV… sarebbe fantastico. In alternativa, se l’accordo con EA non andasse in porto, Schofield potrebbe tentare vie indipendenti o proporre lo spin-off in un’altra forma. Ma al momento, la combinazione di creatore originale con IP storica e cambiamenti nel publisher, rappresenta un’opportunità concreta.

Fonte: Eurogamer

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