
La piattaforma X (ex Twitter) ha ufficialmente avviato un programma di aste per la vendita dei nomi utente inattivi, generando cifre record che superano anche il milione di dollari per i tag più rari e richiesti. Elon Musk avrebbe dato il via a questo nuovo sistema per monetizzare l’enorme database di “handle” inutilizzati, molti dei quali appartengono ad account dormienti o sospesi da anni.
Il mercato dei nomi più rari
Le prime aste, gestite tramite un portale interno chiamato “Handle Marketplace“, hanno attirato collezionisti e aziende interessate a ottenere nomi utente brevi e iconici come “@AI“, “@cars” e “@movie“. Alcuni di questi tag hanno raggiunto offerte a sette cifre, trasformando quello che era un semplice identificativo digitale in un bene di lusso virtuale.
Tra monetizzazione e controversie
La mossa di Musk rappresenta una nuova strategia per incrementare le entrate della piattaforma, in calo dopo il drastico calo degli introiti pubblicitari. Tuttavia, la decisione ha sollevato dubbi legali sulla proprietà dei dati e sul diritto di rivendita dei profili inattivi.
Questa iniziativa mostra la direzione sempre più commerciale di X, dove ogni elemento della piattaforma, dai tag agli abbonamenti Premium, è destinato a diventare una fonte di guadagno. Gli esperti di cybersicurezza avvertono però che la vendita di handle potrebbe aumentare il rischio di furti di identità e speculazioni, aprendo un nuovo fronte etico nel mercato digitale.
Il futuro del social di Musk
Mentre Elon Musk continua a ridefinire X come “Piattaforma universale di comunicazione e pagamento“, la scelta di monetizzare i nomi utente inattivi segna un ulteriore passo verso una visione di social network più elitario e commerciale. Se questa strategia avrà successo o porterà a nuove controversie resta ancora da vedere.
Fonte: Endgadget
















