
Il progetto di Amazon Games per un MMO ambientato nella Terra di Mezzo sembra essere stato sospeso o cancellato dopo i massicci licenziamenti che hanno spinto la società a ridimensionare i suoi piani per i giochi online. La situazione è in rapido sviluppo: emergono post di ex-dipendenti, conferme informali e note aziendali che delineano un quadro di grande incertezza.
Che cosa è successo (in breve)
A fine ottobre 2025 Amazon ha annunciato tagli su vasta scala e una ristrutturazione che, secondo fonti giornalistiche, include la sospensione di «una parte significativa» dello sviluppo di MMO interni. Subito dopo sono emerse testimonianze di ex-dipendenti: una ingegnera senior ha scritto su LinkedIn di essere stata licenziata insieme ai colleghi che lavoravano sul progetto LOTR, lasciando intendere che il titolo «non andrà avanti» come previsto. I report internazionali e indagini giornalistiche suggeriscono che il team e il materiale di sviluppo siano stati in buona parte smobilitati.
Perché la notizia non è ancora ufficiale (ma credibile)
Amazon non ha rilasciato un comunicato specifico che dichiari formalmente la cancellazione del gioco; tuttavia, una memo interna e le conferme su tagli e sullo stop a «una significativa quantità» di sviluppo MMO rendono il quadro molto plausibile. Diverse testate estere riportano la stessa ricostruzione: il progetto, annunciato nel 2023 in collaborazione con Embracer Group (Middle-earth Enterprises), era ancora in fase relativamente precoce e Amazon stava “cercando l’idea giusta” per differenziarlo dai competitor — ma la riorganizzazione aziendale sembra aver interrotto questo lavoro. La mancanza di un annuncio ufficiale non elimina però la sostanza dei segnali pubblici: team smantellati, post cancellati su LinkedIn e priorità aziendali ridisegnate.
Quali fonti e indizi hanno portato a questa conclusione
La ricostruzione si basa su un mix di elementi pubblici: la copertura sulle riduzioni del personale e sulla strategia aziendale (che include lo spostamento dall’AAA MMO verso altri investimenti), il post (poi rimosso o parzialmente nascosto) di una sviluppatrice che conferma la propria uscita insieme a colleghi del progetto, e verifiche d’inchiesta di testate autorevoli che hanno parlato con fonti interne. Anche se Embracer e Amazon non hanno ancora fornito una smentita o una conferma ufficiale al pubblico, la convergenza delle fonti rende la notizia solida come “apparente cancellazione”.
Cosa significa per il mercato MMO e per i fan di Tolkien
Se la cancellazione venisse confermata, sarebbe il secondo tentativo fallito—il primo progetto era già stato cancellato nel 2021 dopo problemi contrattuali con Leyou/Tencent—e segnerebbe un brutto colpo per chi sperava in una nuova, grande esperienza persistente nella Terra di Mezzo. Sul piano più ampio, la notizia rientra in una tendenza recente: i grandi publisher stanno ripensando i costi e i rischi degli MMO tradizionali, soprattutto in presenza di modelli live-service che non sempre garantiscono ritorni rapidi. Per i fan questo significa che il titolo che molti attendevano potrebbe non arrivare, e che il veterano The Lord of the Rings Online resterà per ora il punto di riferimento per chi cerca un MMO tolkeniano.
Cosa ha scritto Gametimers e perché è utile leggerlo
Il sito italiano Gametimers ha pubblicato un pezzo riassuntivo che collega lo stop agli aggiornamenti di New World (messo in “manutenzione”) all’incertezza sul progetto LOTR, spiegando in modo chiaro come la riorganizzazione interna stia impattando tutti i lavori su MMO di Amazon. L’articolo di Gametimers descrive cronologicamente la decisione su New World, riporta le parole aziendali circa il mantenimento dei server fino al 2026 e analizza l’effetto domino sul progetto Lord of the Rings, evidenziando i punti chiave delle fonti internazionali e offrendo al lettore italiano un quadro pratico e facilmente navigabile. Se cerchi una sintesi in lingua italiana che contestualizzi i fatti per la community locale, quel pezzo è un buon punto di partenza.
Scenari possibili (da più probabile a meno probabile)
Il quadro attuale lascia aperte tre strade praticabili: il progetto viene congelato e rimesso in gioco in futuro (con un nuovo partner o con budget ridotto); il progetto viene definitivamente cancellato e i diritti rimangono in mano agli accordi fra Amazon/Embracer/Middle-earth Enterprises; o — meno probabile ma non impossibile — il progetto viene ceduto o rinegoziato con terze parti capaci di riprenderne lo sviluppo. A oggi, lo scenario di congelamento o cancellazione rimane il più credibile, date le conferme informali e la strategia aziendale annunciata.
La situazione è ancora fluida: tieni d’occhio le prossime dichiarazioni ufficiali di Amazon Games, Embracer e Middle-earth Enterprises. Nel frattempo, le ricostruzioni giornalistiche offrono un quadro coerente: l’ambizione di avere un grande MMO tolkeniano si scontra con scelte aziendali e contingenze economiche, e il progetto Amazon-Embracer rischia di essere un’altra iterazione fallita di un’idea che molti fan sognano da anni. Per adesso, vale la pena considerare la notizia come una “apparente cancellazione” supportata da fonti multiple, ma in attesa di una conferma definitiva dai soggetti coinvolti.
Fonte: IGN















