Activision Blizzard x Microsoft: arriva il primo ‘via libera’ dall’Antitrust dell’Arabia Saudita

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Mentre l’affare è ancora sotto esame della Federal Trade Commission statunitense, della CMA britannica e che tiene banco tra gli archivi del CADE brasiliano, Microsoft incassa il primo ‘ok’ per l’acquisizione di Activision Blizzard da parte dell’Arabia Saudita. A esprimere parere positivo è stata la SaudiGAC, l’autorità Saudita che si occupa della materia. Attraverso un post diffuso sui social, SaudiGAC “dichiara di non avere obiezioni da muovere al completamento del processo di acquisizione e ‘concentrazione economica'”. Di fatto, l’autorità competente in materia ha dato parere favorevole all’acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft.

La questione dell’acquisizione, fin dalle prime battute, ha assunto i connotati anche di scontro tra le due “superpotenze” del mondo videoludico: Sony e Microsoft. Se, all’inizio, la notizia ha suscitato simpatiche reazioni – come il commerciante che avvisava i clienti dell’avvenimento esortandoli a scegliere con attenzione la console da prendere – dal punto di vista corporate è risultato fin da subito evidente che la mossa posta in essere da Redmond fosse epocale.

Lo dimostrano le numerose dichiarazioni che entrambe le parti stanno depositando al CADE Brasiliano. Le perplessità di Sony in merito alla vicenda incontrano spesso precisazioni da parte di Microsoft. Alle accuse di concentrazione e rischio monopolio, la supposta impossibilità di competere con il colosso Call of Duty e le perplessità riguardo il funzionamento e i risvolti di Xbox Game Pass, Microsoft ha ribattuto più volte ricordando a Sony, ad esempio, di accordi molto simili presi con Ubisoft o del recente restauro del PlayStation Plus.

Incassare un primo parere favorevole potrebbe, almeno in teoria, generare un effetto domino su tutte le altre autorità chiamate a esprimersi sulla vicenda. Come precisato da un articolo di Game Industry – e firmato da Christopher Dring – di fondamentale importanza sarebbe stato capire come una prima autorità garante avrebbe risposto alle carte presentate. Sia che si trattasse di un “ok” che di un “no”, secondo Dring la prima istanza avrebbe dato l’imprimatur alle opinioni espresse successivamente. Resta solo da vedere come si evolverà la faccenda e se Activision Blizzard entrerà ufficialmente tra le fila degli Xbox Game Studios.

Fonte: SaudiGAC