Dopo il no espresso dalla CMA in merito all’acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft, secondo quanto riferito dal giornalista Tom Warren, il publisher ha visto scendere il suo valore in borsa di oltre il 10%. Una volta saputo il responso dell’organo antitrust britannico, in una dichiarazione ufficiale si è pronunciato il CEO Bobby Kotick.
All’interno della nota pubblicata sul proprio sito, Kotick annuncia l’appello al CAT: “Oggi la CMA, l’agenzia di regolamentazione del Regno Unito, ha deciso di non approvare la nostra fusione con Microsoft. Non è la notizia che volevamo ma non è finita qui. Insieme a Microsoft possiamo e vogliamo contestare questa decisione, abbiamo iniziato il lavoro di appello al Competition Appeals Tribunal del Regno Unito. Siamo fiduciosi perché i fatti sono dalla nostra parte: questo accordo è positivo per la concorrenza… Sappiamo che il mercato britannico trarrebbe vantaggio dalla forza di Microsoft e dalla nostra capacità di utilizzare immediatamente queste tecnologie”.
“Questa fusione è un processo complesso e so di non essere l’unico ad essere frustrato da questi ritardi. Siamo abituati a muoverci rapidamente per raggiungere i nostri obiettivi ed è dura quando non riusciamo a farlo come vogliamo. Continueremo a insistere convinti che ciò porterà benefici ai nostri dipendenti, alla forza lavoro tecnologica del Regno Unito e ai giocatori di tutto il mondo” prosegue il CEO di Activision.
“Se la decisione della CMA dovesse essere confermata soffocherebbe gli investimenti, la concorrenza e la creazione di posti di lavoro in tutto il settore videoludico del Regno Unito. Farò il possibile per aiutare le autorità di regolamentazione a comprendere le dinamiche del nostro settore. Sono fiducioso che, sia da soli che uniti a un’altra azienda, siamo una delle compagnie più forti del settore, pronti a sfruttare la nostra incredibile proprietà intellettuale” conclude Kotick.
Prima di giungere alla bocciatura annunciata nelle scorse ore, di recente l’ente del Regno Unito aveva cambiato la propria posizione, ammettendo di aver addirittura commesso degli sbagli di valutazione.
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Fonte: Sito Ufficiale