Da ora in poi, ascoltare il sovrintendente Chalmers urlare “Skinner!” rivolgendosi al preside della scuola elementare di Springfield non sarà la stessa cosa. Roberto Draghetti era anche questo, una voce ascoltata fin dall’infanzia. Uno dei migliori esponenti del doppiaggio italiano ci ha lasciati all’età di 59 anni. Pare che la causa sia da imputare ad un infarto.
Ma Roberto non era solo questa voce, dicevamo. Sempre nei Simpson, tramite la sua capacità interpretativa, aveva dato carattere al boss malavitoso Tony Ciccione. Al personaggio era riuscito a infondere una carica cinematografica chiaramente ispirata a pellicole come Bronx e Il Padrino.
Ma nel mondo del doppiaggio, Draghetti ha fatto molto più che prestare la sua voce a due personaggi dei simpson. Quando sui grandi schermi italiani vedevamo Jamie Foxx interpretare Rico Tubss in Miami Vice, era sempre il nostro Roberto a restituirci i dialoghi nella nostra lingua. Stessa cosa possiamo dirla pensando a Idris Elba in Luther o Benicio Del Toro in Paura e Delirio a Las Vegas, uno dei migliori film di fine anni ’90.
Forse più limitata l’esperienza nel mondo videoludico, la voce del Soldato 76 di Overwatch, ad esempio, è proprio quella di Draghetti.
In momenti del genere ulteriori commenti sarebbero superflui, forse inappropriati.
Ciao Roberto, ci mancherai.
Fonte: Il Messaggero