Si è spento all’età di 86 anni in un ospedale romano Carlo Pedersoli, campione di nuoto e attore cinematografico conosciuto da tutti come Bud Spencer. Un personaggio che è stato capace di conquistare intere generazioni insieme al suo amico Terence Hill, segnando alcune tra le stagioni più felici della produzione italiana.
Nato a Napoli il 31 ottobre del 1929, il gigante buono ha dimostrato sin da giovane di avere una mente brillante, tanto da iscriversi all’università ad appena 17 anni. Dopo un’attività in piscina ricca di eccezionali successi, grazie al suo fisico scultoreo, viene scritturato come comparsa nel film “Quo Vadis?“, per poi finire sul set di “Annibale“. Proprio da qui ha inizio la lunga carriera di interprete, che lo porterà a ricoprire il ruolo di coprotagonista in “Dio perdona… io no!” e “Lo chiamavano Trinità…“, indimenticabili opere che proclameranno l’ascesa della rissosa coppia al vertice della gloria.
Nel corso del tempo, anche il settore videoludico ha provato ad approfondire la figura di Bud Spencer, in certi casi con risultati discreti.
Il primo tentativo risale al 1997 ed è intitolato “We Are Angels: Ein Engel Schlägt Zu!“. Si tratta di un platform bidimensionale sviluppato da Simulmondo Interactive e pubblicato da ARI Games, ispirato alle vicende della storica serie televisiva “Noi siamo angeli“. Il gioco – ovviamente per PC – vanta un comparto grafico dai tratti interessanti e permette di vestire i panni del mitico omone barbuto.
Il secondo progetto è invece più recente e prende il nome di “Schiaffi&Fagioli“. Un classico beat ’em up dallo stile retrò realizzato da uno studio indipendente italiano, basato sul film “Lo chiamavano Trinità…” e scaricabile gratuitamente presso questo indirizzo, di cui potete avere un assaggio nel video gameplay che trovate qua sotto.
Due piccoli omaggi dedicati a una persona che certamente avrebbe meritato di più, tanto dal mondo dei videogiochi quanto dal cinema italiano, più volte accusato dalla stesso Bud di non essere in alcun modo riconoscente nei confronti di chi, in fondo, ha scritto un pezzo di storia.
Addio gigante buono, il tuo pugno a martello rimarrà sempre nei ricordi di tutti.
Fonte: ANSA – heyse-online