Alan Wake 2 è finalmente uscito, pronto a terrorizzare tutti con una componente horror molto spinta, ed è proprio di questa che si è discusso nel Dietro le Quinte pubblicato per accompagnare il lancio del gioco. Remedy Entertainment, guidata dal celebre Sam Lake, ha infatti spiegato il suo concetto di horror, concetto che va ben oltre il semplice jump scare e che spinge molto sulla psicologia, sull’atmosfera e sulle paure primordiali dell’uomo, rendendo spaventose cose che sono alla base della nostra quotidianità ma che, per qualche motivo, presentano qualcosa di sinistro.
Questa ricerca verso l’horror ideale ha portato il team a ripensare il concept dietro Alan Wake. Il primo capitolo, noto per la sua narrativa, presentava una certa dissonanza tra le scene di intermezzo, spesso molto ‘lente’, e il gameplay, quest’ultimo molto frenetico e che vedeva il povero Alan farsi largo tra dozzine di temibili nemici. In Alan Wake 2, tutto acquista più omogeneità e meglio si sposa con la storia che Remedy Entertainment vuole effettivamente raccontare e con i ritmi che merita.
Ovviamente molto della componente horror gioca anche sull’illuminazione e sulla componente uditiva. Grazie alle incredibili qualità tecniche di Alan Wake 2, fonti di luce come anche la stessa torcia creeranno delle ombre che possono trarre anche in inganno, mentre le musiche aiuteranno ad accrescere la tensione Quest’ultima è stata studiata per rappresentare il più possibile l’ansia che qualcuno può provare in una situazione di pericolo, grazie a un attento studio di audio design. Infine, c’è ovviamente il discorso sui filmati live-action, qui inseriti all’interno del gioco in tempo reale.
Alan Wake 2 è disponibile solo su PC, PlayStation 5, Xbox Series X e Xbox Series S. Il gioco ha già stupito tutti per il proprio comparto grafico all’insegna del Path Tracing, ma anche su console sa difendersi benissimo, come testimonia l’analisi di Digital Foundry.
Fonte: Remedy Entertainment