Armored Core 6. FromSoftware ‘segnata’ dalla tanta esperienza con i souls-like, dice il producer

armored core 6

Dark Souls 2, Bloodborne, Dark Souls 3, Sekiro: Shadow Dies Twice, Elden Ring… questi i nomi dei videogiochi prodotti da FromSoftware nell’intervallo compreso tra Armored Core 5 e il prossimo Armored Core 6, prima vociferato e poi confermato diversi mesi fa. Sono trascorsi oltre dieci anni da quell’ultimo capitolo e, da allora, la squadra di Hidetaka Miyazaki si è focalizzata esclusivamente sulla produzione dei giochi che hanno dato nome a un genere, quello “souls-like”.

Sebbene Armored Core 6, come i precedenti, sia quanto di più lontano dal genre di Sekiro o Elden Ring, gli oltre dieci anni passati a produrre un certo tipo di giochi hanno lasciato un’impronta profonda nel modus operandi dello studio. Un’impronta che, in qualche modo, potrebbe riflettersi anche sulla prossima opera. Ne ha parlato il producer Yasutaka Ogura durante il Taipei Game Show in corso in questi giorni. Secondo Ogura, From, in fondo, è stata plasmata dall’esperienza accumulata con i souls, specie, come detto, nelle modalità di sviluppo.

Non abbiate timore però. Non troverete fiaschette estus per rimettere a posto i vostri mecha. Secondo Ogura, infatti, ciò che è cambiato è il bagaglio esperienziale del team. Adesso, stando a quanto si apprende dalle parole del producer, i vari developer hanno nuovi strumenti a disposizione per portare a termine il loro lavoro. Certo, non andranno a ‘dipingere’ lo stesso mondo di gioco di Sekiro (e menomale, non sopporterei la vista di un’altra Scimmia Guardiana, sono di stomaco debole) ma saranno in grado di muoversi più agilmente. Ogura, lo sappiamo, ha lavorato a stretto contatto con la squadra impegnata su Armored Core 6 (è stato il primo director di questo gioco, prima di passare il testimone a Masaru Yamamura).

Le dichiarazioni vanno ad aggiungersi ad alcune più vecchie di hidetaka Miyazaki. La mente dietro i souls ha ammesso che lo studio non possa e non debba concentrarsi solo dietro quella tipologia di giochi ma ha ammesso (con poca sorpresa dell’utenza) come lui e gli altri componenti dell’ensemble preferiscano nettamente le atmosfere più cupe. Qualcosa alla Bloodborne, per intenderci.

L’intervista di Ogura, nel caso in cui voleste recuperarla, è disponibile nel video qui sotto in lingua originale e sottotitolata in inglese.

Fonte: Bandai Namco