Beyond: Due anime

Due anime, un unico destino. Il tema centrale dell’ultima fatica firmata Quantic Dream è quello del superamento: della morte, dei propri limiti, del videogioco stesso. Beyond: Due anime unisce un’atmosfera drammatica a un ritmo serrato da thriller, combinando momenti d’azione in perfetto stile hollywoodiano a sequenze dal coinvolgimento emotivo senza pari, attraverso intrecci narrativi che non mancano di approfondire tematiche forti e delicate come l’abbandono e la diversità. E lo fa introducendo un elemento affascinante e complicato: il nostro legame con la morte.

Quella della metempsicosi, tematica centrale in Omykron: The Nomad Soul, sembra essere un argomento molto caro a David Cage, al timone di Quantic Dream.

La chiave di lettura dell’intera vicenda è esemplificata nella vita di Jodie Holmes.
La ragazza è legata sin dalla nascita a un’entità misteriosa, irremovibile e turbante, una vera e propria maledizione che la segue costantemente, facendola allontanare da tutti e costringendola a vivere da fuggitiva, dopo essere stata sottoposta a test medici e militari. Questa stessa maledizione si rivelerà per Jodie, volente o nolente, l’unica speranza, l’unica forza sulla quale contare. Il rapporto di Jodie e Aiden cambierà dinamicamente in base alla scena che si sta vivendo, all’età e al momento di riferimento nell’arco narrativo, e rappresenta senza dubbio uno degli spunti più interessanti dell’intera avventura.

BEYOND4Quella della metempsicosi, tematica centrale in Omykron: The Nomad Soul, sembra essere un argomento molto caro a David Cage, al timone di Quantic Dream, insieme al difficile connubio tra esperienza quotidiana e manifestazione paranormale, emerso in Fahrenheit e poi abbandonato in Heavy Rain, opera considerata dallo stesso autore la più completa e matura della trilogia thriller. La decisione di  voler sviluppare nuovamente il tema del sovrannaturale ci lasciava quindi estremamente perplessi: come coniugare le due esperienze?

La risposta arriva ancora una volta dalla volontà di raccontare emozioni e personaggi estremamente reali e archetipici, immergendo al tempo stesso il giocatore in situazioni particolari, che lo costringano a riflettere e a compiere scelte morali, riuscendo ad avvolgerlo al tempo stesso completamente nel fluire della narrazione. Come dichiarato dallo stesso Cage a più riprese, l’identificazione con il nostro alter ego non è data dalla presenza di ambientazioni realistiche, ma dalla costruzione della trama e dei personaggi.

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Il vero scopo del titolo, però, è comprendere la psicologia profonda della protagonista, un tassello dopo l’altro.

Lo sviluppo della trama non seguirà uno sviluppo cronologico, bensì frammentario, a scatole cinesi, con continui sbalzi temporali che saltano tra passato e futuro nella vita di Jodie.
I reali registi della vicenda siamo noi giocatori, attraverso 25 missioni (che ricoprono un arco narrativo di ben quindici anni), estremamente variegate e dinamiche, passiando da esperienze quotidiane ed intime a missioni sotto copertura, a inseguimenti e sequenze d’azione in realtà poco riuscite. Il vero scopo del titolo, però, è comprendere la psicologia profonda della protagonista, un tassello dopo l’altro. La trama cambia in conseguenza alle nostre scelte, senza che noi ne siamo consapevoli: le decisioni che prenderemo saranno in grado di trasformare radicalmente l’essenza della storia, con conseguenze non sempre percettibili nell’immediato, ma rilevanti nel futuro.

Non una narrazione, dunque, ma molte, e non ci riferiamo solamente alla presenza di ben 23 epiloghi del gioco. Beyond stimola il giocatore a creare la “propria” storia, costruendo la propria percezione della protagonista Jodie, attraverso le singole azioni e le scelte che dovrà affrontare durante l’esperienza.

BEYOND6La linea creativa del Cage autore è però sempre presente: sono previsti momenti comuni in tutte le sotto-trame possibili che sfociano in scene chiave intoccabili, ma è interessante notare come il gioco tenga in grande considerazione ogni singola azione per modificare la percezione della trama. E ogni scena è diversa dall’altra. Se all’apparenza Beyond sembra il classico gioco d’azione moderno con visuale in terza persona, sarà la regia virtuale a scegliere la visuale più adatta alla situazione, enfatizzando dettagli rilevanti per il completamento della missione.

L’interazione, come in Heavy Rain, è limitata, dettata da precise scelte degli autori: gli oggetti e le persone con cui possiamo interagire sono indicati da cerchi bianchi. Non ci sono tasti fissi legati a una particolare azione, è il gioco stesso ad adattare il gameplay in base agli eventi, da quelli più votati all’azione, alle fasi tipicamente stealth, ai combattimenti, enfatizzati da una visuale in slow-motion.
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I tanto odiati Quick Time Event di Heavy Rain sono presenti in Beyond in modo più discreto e intelligente, permettendo al giocatore di compiere un’azione in modo naturale ed intuitivo, senza distogliere l’attenzione dalla scena. La scelta sembra essere perfettamente coerente con il  diverso modo di intendere il gameplay del team francese: ogni sfumatura di Beyond è fine alla narrazione.

Non ci sono tasti fissi legati a una particolare azione, è il gioco stesso ad adattare il gameplay in base agli eventi.

Beyond: Due Anime è sicuramente un titolo da giocare intensamente e da “vivere” fino in fondo, che lascia presagire nuovi sviluppi per il videogioco e per il settore dell’intrattenimento tout court.
Il merito è sicuramente della strada intrapresa dal team francese nell’allargare il pubblico dei fruitori, investendo allo stesso tempo nella tecnologia (per Beyond è stato creato un nuovo motore grafico), e nella scelta di attori professionisti, che regalino ai personaggi vita propria. L’interpretazione dei talentuosi Ellen Page e Williem Dafoe, mostra l’importanza, sempre ribadita da Cage, della presa diretta e  simultanea della performance dei protagonisti, che insieme interagiscono davanti alla telecamera.