ChatGPT: Stop alle immagini in stile Studio Ghibli?

Studio Ghibli

È stato il fenomeno della settimana, ma da ora se ne dovrà fare a meno. Stiamo parlando di ChatGPT e le foto trasformate in modo che ricalchino lo stile artistico dello Studio Ghibli e di Hayao Miyazaki. Questo perché OpenAI, la società dietro l’Intelligenza Artificiale, ha deciso di mettere un freno a questo fenomeno.



Le motivazioni dietro la scelta di OpenAI non sono state ufficializzate. Ciò che sappiamo è che già a metà settimana in un primo momento è stato posto un limite giornaliero alla creazione di immagini. Gli utenti “Free” infatti potevano creare solo un massimo di tre immagini al giorno, e poi solamente una. Mossa fatta per monetizzare, o semplicemente i server erano sovraccarichi come ha scritto su Twitter Sam Altman, co-fondatore di OpenAI?

https://twitter.com/sama/status/1905296867145154688

Sta di fatto che a partire dal pomeriggio di ieri ad alcuni è iniziato ad apparire il messaggio: “Non sono in grado di elaborare questa richiesta poiché viola le nostre policy sui contenuti. Sentiti libero di inviare un nuovo prompt e sarò felice di aiutarti!“. E alla richiesta di spiegazioni, la risposta data è stata: “Mi scuso per l’inconveniente. Le linee guida e le politiche sui contenuti sono state aggiornate per garantire un uso sicuro e responsabile della piattaforma. Ciò può significare che alcune richieste che in passato erano accettabili ora potrebbero non esserlo più. Spero che tu possa comprendere. Se hai un altro tipo di richiesta che rispetta le politiche, sarò felice di aiutarti!“.

Dobbiamo però ammettere che da nostri test interni, stamattina è stato possibile realizzare immagini in stile Studio Ghibli quasi senza problemi. L’unico vincolo che ci è stato posto è un timeout tra un’immagine e l’altra come potete leggere negli screenshot qui di seguito. In un caso ci ha chiesto di fare l’upgrade al Plus a pagamento, o attende a lungo. In altri ci sono state imposte delle attese di almeno mezz’ora tra un’immagine e l’altra.

Al di là di come stiano effettivamente le cose, il fenomeno delle immagini in stile Studio Ghibli ha fatto sorgere un problema di diritti di copyright a livello mondiale. Tutto verte attorno ai database che vengono utilizzati per l’addestramento delle IA. Fino a questo momento veniva dato in pasto a questi famelici buchi neri qualsiasi dato fosse possibile rastrellare in rete, infischiandosene altamente di copyright e dell’origine dei dati stessi.

Lo stesso Miyazaki in una vecchia intervista si disse “Disgustato” dall’utilizzo dell’IA nel disegno e l’animazione. E poi aggiunse: “Mi sento come se ci avvicinassimo alla fine dei tempi. Noi umani stiamo perdendo la fede in noi stessi“.

Fonte: Sam AltmanFanpage