Ci risiamo. Puntuali, come sempre, nuove critiche piovono sui videogiochi che, questa volta, vengono paragonate alle droghe pesanti. A lanciare l’accusa è il senatore Andrea Cangini di Forza Italia che, nel corso di alcuni servizi andati in onda su varie reti televisive, ha presentato il suo libro CocaWeb.
Cosa ha detto il senatore? Beh, per redigere CocaWeb, sono stati presi in considerazione diversi esperti (neurologi, psicologi, grafologi, ecc) che hanno paragonato gli effetti del web, definizione sotto la quale Cangini fa ricadere senza una vera distinzione anche Social e Videogiochi, alla cocaina. Il Senatore va oltre questo, dando la colpa alle console e alla loro entrata nelle nostre case di tutte le malattie mentali e altri disturbi. Forse, però, al senatore sfugge che le console sono entrate nelle nostre case già dagli anni ’80. Ma andiamo avanti.
Addirittura, questo problema ha ridotto il quoziente intellettivo delle generazioni attuali. A giocare (perdonate il gioco di parole) un ruolo fondamentale su questo aspetto sono stati anche gli smartphone. Cangini definisce la situazione attuale come una pandemia, affermando che bisognerebbe controllare di più come nei paesi asiatici.
Nel corso del servizio andato in onda sul TG1 è stata raccolta anche una testimonianza di una persona che starebbe riuscendo a superare questa dipendenza grazie alla comunità Nuovi Orizzonti. Una persona giovane, che sta cercando di ridurre il tempo speso con videogiochi e social. Ma, grazie a questa comunità sarebbe riuscito a cambiare, diventando persino papà.
Per il senatore la colpa sarebbe anche dei genitori. Secondo Cangini, infatti, mammà e papà preferiscono non affrontare il problema del ‘web‘, poiché non sarebbero coscienti di aver di fronte un “drogato tradizionale“. Cangini vorrebbe che le “compagnie del web destinassero parte del loro fatturato a dire il ‘web fa male ai giovani’“. A questo proposito, il Senatore afferma di essere in procinto di presentare un disegno di legge proprio per far sì che le compagnie avvisino i propri utenti degli effetti dannosi del “web”.
Ma le cose stanno davvero così? Nel corso degli anni sono state fatte diverse ricerche volte a dimostrare gli effetti – benefici o nocivi – dei videogiochi. Prendiamo per esempio quella della University of California. Secondo lo studio, i videogiochi, in particolar modo gli open-world, aiuterebbero a rallentare la perdita di memoria. L’Università di Oxford, invece, con le sue ricerche ha affermato che i videogiochi ci rendono più felici e rilassati. Infine, non sono solo giovani a usufruire di questo medium: secondo una ricerca fatta da NPD Group, ci sono sempre più ‘nonni’ gamer.
C’è comunque da sottolineare come il rischio, in alcune situazioni, di potere sviluppare dipendenze esiste. L’OMS, per esempio, ha inserito la Dipendenza da Videogiochi nelle malattie medicalmente riconosciute. Secondo la descrizione fatta, la dipendenza da gioco digitale consiste in “Una serie di comportamenti persistenti o ricorrenti che prendono il sopravvento sugli altri interessi della vita“.
E voi cosa ne pensate di questo servizio di TG1 e di Cocaweb? Diteci la vostra opinione nei commenti! Potete trovare la puntata intera subito qui sotto.
Fonte: YouTube