I cosplayer sono senz’altro seguitissimi da parte di moltissimi appassionati, che siano di manga, film o videogiochi. Questo fenomeno è di fatto diventata una vera e propria professione, ma a quanto pare in Giappone qualcosa si sta muovendo verso chi usufruirebbe di diritti d’autore sui personaggi senza pagare nulla.
Il governo giapponese vorrebbe infatti colpire coloro che guadagnano proponendo cosplay di personaggi di cui, però, non detengono alcun diritto. Proprio per questo è stata proposta una legge che, se andrà in porto, obbligherà i cosplayer professionisti a pagare per l’uso di tali personaggi.
Una mossa che non sorprende, dal momento che in Giappone questo fenomeno è decisamente esteso e, soprattutto, molto profittevole. Chi fa cosplay di altissima qualità, come ad esempio Enako, riesce a guadagnare fino a 90.000 dollari al mese; che sia tra uscite pubbliche, libri, chat e merchandise.
Anche le semplici vendite di foto con indosso i personaggi dei propri personaggi preferiti va a ruba, e inevitabilmente genera un malcontento elevatissimo per gli autori delle opere interessate. In ogni caso, tale legge andrà a colpire solo chi fa il cosplayer di professione.
Di conseguenza, tutti coloro che fanno cosplay per passione non dovrebbero avere problemi, salvo eventuali violazioni di copyright causate dall’upload di foto sui vari social. Un argomento senz’altro da chiarire. E voi, che ne pensate?
Il Giappone, comunque, non è nuovo a questa strenua (e giustissima) lotta contro la violazione di Copyright. Durante la scorsa estate, infatti, il governo giapponese aveva promesso di prendere provvedimenti verso chi commetteva infrazioni, con multe anche salatissime e la reclusione in carcere.
Certo, l’industria dei cosplay di certo non è dannosa quanto quella della pirateria, che di fatto va a togliere spettatori e lettori di determinate opere. È anche vero, però, che un mangaka potrebbe non vedere di buon occhio l’utilizzo di un proprio personaggio senza permesso.
Fonte: Crunchyroll