Devolver Digital è ferma nella smentita. Sony non ha pagato per evitare l’arrivo di Cult of the Lamb su Xbox Game Pass. L’azienda si difende dalle accuse circolate nelle scorse ore. Il primo a muovere il dubbio è stato Gary Whitta dal podcast Kinda Funny Games Daily. Nel corso della trasmissione, Whitta avrebbe dichiarato che “parte del motivo per cui Cult of the Lamb non è su Game Pass è che Sony ha pagato lo sviluppatore per non inserirlo nel servizio“.
La dichiarazione non ha incontrato il favore di Devolver Digital. L’azienda ha affidato le sue considerazioni al portale. Una frase lapidaria: “è assolutamente falso”. Diversi portali hanno comunque voluto commentare la vicenda definendo in partenza le dichiarazioni di Whitta “ridicole”. Secondo PushSquare, ad esempio, Whitta avrebbe dedotto la sua informazione da un account twitter che conta appena 28 follower. Già di per sé una informazione ottenuta in questo modo potrebbe sollevare qualche dubbio.
Il portale va oltre interrogandosi su quale possa essere l’utilità di una mossa simile da parte di Sony dal momento che Cult of the Lamb non è un titolo in esclusiva, che non è approdato su PlayStation Plus (diretto concorrente di Game Pass, a questo punto). Ancora, Pushsquare rammenta che i titoli Devolver Digital non sono mai arrivati su Game Pass al day-one. Nulla esclude che Cult of the Lamb possa arrivare in futuro. Ma, per il momento, imputare la sua assenza ad una intromissione di Sony è una accusa molto grave che va provata.
Le accuse, probabilmente, arrivano sull’onda di quelle mosse da Microsoft stessa a Sony in un documento presentato al CADE brasiliano. Il documento in questione citava questa eventualità in un solo passaggio concentrandosi, per la maggior parte, sulla infondatezza delle accuse che Sony le aveva rivolto.