Proprio quando si pensava che le cose non potessero andare peggio per CD Projekt, arriva oggi l’ultima di una lunga sequela di docce fredde: il team di Cyberpunk 2077 rischierebbe ora una class action a tutela dei consumatori, a causa dello stato in cui il gioco è arrivato sugli scaffali.
Chiunque avesse vissuto in una campana di vetro nell’ultima settimana, deve sapere che l’attesissimo Cyberpunk 2077 è finalmente tra noi. Ma non tutto è andato come previsto. Problemi di natura tecnica e non hanno reso impossibile la fruizione del gioco a gran parte dei giocatori, soprattutto su console. Patch su patch continuano a susseguirsi, ma la risoluzione è ancora lontana.
Un caso così grande che persino il New York Times lo sta seguendo, sottolineando come Cyberpunk 2077 sia arrivato sugli scaffali “strapieno di errori, con una Intelligenza Artificiale a malapena funzionante e praticamente incompatibile con le console che avrebbero dovuto supportarlo“. C’è però una piccola novità.
Avvocati e azionisti di Varsavia stanno tenendo d’occhio la situazione, contemplando la possibilità di un’azione legale class action contro CD Projekt Red. Una mossa a tutela di azionisti e pubblico, quindi, considerato come la software house si sia apparentemente macchiata di “false dichiarazioni al fine di ottenere benefici finanziari“, Articolo 286 del Codice Penale. La lotta è apparentemente portata avanti da Mikolaj Orzechowski, azionista di CD Projekt Red.
Anche negli Stati Uniti la situazione è la medesima: un comunicato dal Wolf Haldenstein Adler Freeman & Herz LLP newyorkese ha confermato l’investigazione per una causa legale contro CD Projekt, spingendo gli azionisti colpiti a farsi avanti.
La situazione per CD Projekt è sempre più buia. Il team, ora costretto a fare le ore piccole per portare il più velocemente possibile aggiornamenti che rendano il titolo quantomeno giocabile, potrebbe vedersi presto contattata da un tribunale, se l’azione va a buon fine.
Fonte: PC Gamer