
Days Gone, uscito originariamente nel 2019, torna in una versione rimasterizzata su PlayStation 5 con l’intento di dare nuova linfa a un gioco che, purtroppo, ha rischiato troppo spesso di essere dimenticato. Mentre il titolo di Bend Studio non ha mai goduto della stessa attenzione di altri grandi nomi Sony, come The Last of Us o Horizon Zero Dawn, la sua rivisitazione in alta definizione è l’occasione giusta per riscoprirlo, migliorato tecnicamente e con una novità che potrebbe invogliare anche i più scettici: la “Modalità Orda“.
Tanto per riassumere brevemente il senso del gioco originale, è bene ricordare come l’ambientazione di Days Gone sia senza dubbio uno dei suoi punti di forza: un vasto open world post-apocalittico che non solo racconta la fine della civiltà, ma lo fa immerso nella natura selvaggia. Le città abbandonate sono circondate da una natura rigogliosa che, sebbene offra una sensazione di libertà, nasconde anche i suoi insidiosi pericoli, siano essi sovrannaturali o meno. L’atmosfera è calma ma inquietante, soprattutto nelle ore notturne, quando la visibilità è ridotta, la benzina scarseggia e il rischio di restare a piedi è dietro l’angolo.
La variazione atmosferica, che cambia il comportamento degli infetti, è un’altra caratteristica ben integrata nel gioco. La gestione del ciclo giorno-notte e delle condizioni meteo non è solo estetica, ma si riflette direttamente sul gameplay: la notte diventa un momento di grande tensione, dove gli infetti diventano più aggressivi, mentre durante il giorno è possibile muoversi con maggiore libertà, ma senza abbassare la guardia. Questa cura per i dettagli rende l’esperienza particolarmente coinvolgente e ben inserita in un contesto di sopravvivenza che mette alla prova le risorse e capacità.
La storia segue invece le vicende di Deacon St. John, un cacciatore di taglie che percorre le rovine di un mondo devastato cercando di sopravvivere, affrontando bande di umani e lottando contro le orde di infetti. La trama, sebbene inizi in modo lento e forse poco accattivante, prende corpo nel corso dell’avventura. Il cuore narrativo del gioco è un dramma molto umano: la lotta di Deacon per superare il dolore della perdita e per trovare la sua strada in un mondo che non esiste più è trattata con cuore e con buon ritmo, anche se il finale, pur interessante, lascia qualche interrogativo, soprattutto considerando che il tanto desiderato sequel sembra ormai improbabile.
Purtroppo, la narrazione non è sempre omogenea. Ci sono dei momenti di vuoto narrativo, e il ritmo rallenta soprattutto verso la fine del gioco, quando il coinvolgimento inizia a scemare. Nonostante ciò, Days Gone riesce comunque a regalare grandi momenti emotivi, soprattutto grazie a una regia che sa come sfruttare la solitudine del protagonista e un’ottima colonna sonora che accompagna le fasi più intense dell’avventura.
Uno degli aspetti più affascinanti di Days Gone è il suo sistema di combattimento contro le orde di infetti. Sebbene l’intero gameplay possa sembrare a tratti un po’ tradizionale, questo aspetto è ciò che davvero distingue il gioco dalla massa. Le orde, infatti, sono l’anima del gioco: enormi gruppi di infetti che invadono le aree, creando scontri frenetici e spettacolari. In questa versione rimasterizzata, la “Modalità Orda” diventa un contenuto che valorizza a pieno questa caratteristica. A differenza del gioco base, dove ci volevano decine di ore per incontrare le orde più imponenti, ora potremo buttarci nella mischia fin da subito, affrontando ondate di infetti a piacimento quasi come in un gioco arcade.
La modalità si dimostra particolarmente rigiocabile, con una crescente difficoltà che ti spinge a migliorare le tue strategie e a sfruttare al meglio le risorse che il gioco ti offre. Sebbene la meccanica sia piuttosto semplice (sopravvivere il più a lungo possibile), è anche incredibilmente coinvolgente, con punteggi da conquistare e sfide che fanno venir voglia di provarci ancora e ancora.
Il gameplay di Days Gone, purtroppo, non ha ricevuto cambiamenti significativi nella rimasterizzazione, e forse in più punti ne avrebbe sentito il bisogno. La guida della moto, seppur funzionale, resta la stessa dell’originale, mentre la parte relativa agli scontri con gli esseri umani continua a soffrire di un sistema di shooting piuttosto rigido e di un’intelligenza artificiale che non fa gridare al miracolo. Nonostante queste limitazioni, il gioco sa farsi apprezzare soprattutto nelle fasi di esplorazione e nei combattimenti contro le orde, che rimangono l’aspetto migliore.
La difficoltà, in particolare, aumenta notevolmente quando ci si trova ad affrontare le orde. Se non si adottano strategie intelligenti e vie di fuga ben studiate, è facile finire sopraffatti. Questo elemento, che aggiunge un ulteriore livello di sfida, rende il gioco più interessante e stimolante.
Per chi possiede già la versione PS4, l’upgrade alla versione remaster di Days Gone costa solo 10 euro, una cifra che rende l’acquisto altamente conveniente. Le migliorie tecniche sono evidenti: prestazioni migliorate, una grafica più curata e una maggiore stabilità generale. Non si tratta di un remake completo, ma di un ottimo rifacimento che valorizza ciò che il gioco ha da offrire senza snaturarlo. Il lavoro più grande è stato fatto sulle vibrazioni, che grazie al Dualsense prendono letteralmente vita, e sull’illuminazione, che soprattutto nelle fasi notturne ha acquisito un mood infinitamente più realistico. La Modalità Orda, poi, è un ottimo motivo per tornare a giocare, soprattutto se si è apprezzato l’aspetto più dinamico e caotico del gameplay.
Per chi non ha mai giocato a Days Gone, questa versione rimasterizzata rappresenta una buona occasione per entrare in un mondo interessante, anche se non privo di difetti. La parte narrativa è valida ma non viaggia sempre a mille, mentre il gameplay continua a offrire un mix di momenti di grande intensità e fasi più ripetitive. Tuttavia, la versione PS5 è sicuramente la migliore per avvicinarsi a un titolo che, pur non essendo perfetto, merita di essere riscoperto. Nella speranza che, prima o poi, sempre più gente farà sentire a gran voce la fame per un seguito.