Quando mi fu affidata la recensione di questo Dead Nation: Apocalypse Edition, la mia reazione non fu certo delle più entusiaste. Non tanto per il gioco in sé, quanto per il fatto di dover parlare di un titolo sugli zombie, personaggi dell’immaginario horror classico che personalmente non ho mai apprezzato più di tanto; anzi, che a dire il vero ho sempre snobbato senza riserve. La verità è che di titoli aventi come protagonisti corpi putrefatti in cerca di carne umana viva, negli ultimi anni, ne ho visti fin troppi, con una diffusione così massiccia da apparire ai miei occhi (e non solo) come una vera e propria epidemia virale senza possibilità di risoluzione. Metteteci poi che ad alimentare il fuoco dei non morti hanno contribuito serie di successo quali The Walking Dead, sia nella sua forma cartacea, che televisiva, che ludica, opere kitsch come Dead Rising e la solita voglia irrefrenabile insita nei giocatori di provare il brivido a sangue freddo della sopravvivenza, e vi renderete conto che contro gli zombie non esistono più vampiri, licantropi o fantasmi che tengano.
La storia del gioco fa solo da collante tra uno stage e l’altro.
Ma va bene così, in fondo. Sì, perché, per quanto non riuscirò mai a farmeli amici, finché ci saranno titoli in grado di divertirmi come Dead Nation: Apocalypse Edition, non avrò mai di che lamentarmi veramente. Il gioco protagonista di questa recensione è la riedizione del titolo uscito nel 2010 su PS3, con distribuzione via PSN, riletto in chiave full HD con qualche aggiunta contenutistica a giustificare il sottotitolo che porta. Si tratta di un titolo d’azione sparatutto senza tregua, con visuale dall’alto, in cui bisogna fare fuori migliaia di zombie per una decina di livelli sempre più difficili e tosti, rigorosamente da affrontare (se possibile) con un amico.
Dead Nation presenta un sistema di punteggio che si avvale di un moltiplicatore di punti che premia le nostre capacità di concatenare uccisioni.
Il gioco ci permette di scegliere tra due personaggi, un uomo e una donna, gli unici sopravvissuti a un cataclisma che ha infettato, come da prassi, l’intera città e trasformato chiunque in una lenta creatura senza cervello ma con un solo chiodo fisso: divorarvi pezzo per pezzo! In effetti, a fare di Dead Nation: Apocalypse Edition un gran bel gioco è, proprio come nell’opera originale, la componente cooperativa, capace di restituire quel feeling arcade vecchia scuola che tanto ha fatto della parola collaborazione il senso stesso del divertimento nelle sala giochi anni fa. Quando cioè era cosa assai frequente (e qui mi capirà soprattutto chi ha già qualche anno sulle spalle, come me) raggiungere la stanza del boss finale del picchiaduro a scorrimento del momento, con una persona conosciuta appena mezz’ora prima. Il titolo Housemarque è in grado di suscitare proprio queste sensazioni, di innescare un processo di ricordi ancora bene saldo nelle nostre menti e durare fino all’ultimo zombie abbattuto.
Ovviamente, la storia del gioco fa solo da collante tra uno stage e l’altro, per permettere al giocatore di imbracciare un arsenale da far invidia agli eserciti da cinque stelle di un Grand Theft Auto a caso, e fare razzia di ogni cosa si muova. Le armi a disposizione sono infatti tantissime: pistole, mitragliatori, fucili a pompa, lanciagranate, motoseghe e chi più ne ha più ne metta. Ognuna di queste può essere potenziata quando si raggiunge un checkpoint (il cui numero non è generoso ma nemmeno eccessivamente risicato, e inoltre ci permette di ripristinare l’energia persa) e può essere modificata a piacere attraverso parametri quali capacità di fuoco, tempo di ricarica e capienza del caricatore, a patto ovviamente di avere i soldi per farlo, che necessariamente dovremo cercare nei livelli.
Da buona esperienza di stampo arcade quale si è dimostrata sessione dopo sessione, Dead Nation presenta inoltre un sistema di punteggio che si avvale di un moltiplicatore di punti che premia le nostre capacità di concatenare uccisioni (gli zombie rilasciano delle sfere luminose), ma anche il tempo e le vite impiegate per finire ogni livello, statistiche che giocoforza andranno a dettare legge nello stabilire la posizione nella graduatoria mondiale dei migliori sopravvissuti.
Dead Nation: Apocalypse Edition è dunque un gioco che consigliamo caldamente e che invitiamo a giocare.
I contenuti esclusivi di questa nuova edizione per PS4 fanno capo invece a due modalità, in verità già presenti nell’espansione “Road to Invasion”: Arcade e Senza Fine, entrambe compatibili per il supporto a un secondo schermo tramite la app di PS4. Nella prima dovremo affrontare l’invasione seguendo un approccio di gioco dal ritmo più frenetico e “frettoloso”, in quanto saremo marcati stretti da un conto alla rovescia che ci indurrà a dover raggiungere il più velocemente possibile il prossimo checkpoint eliminando zombie per guadagnare da ogni kill secondi preziosi. La seconda modalità è invece l’esperienza hardore per eccellenza di questo titolo: niente checkpoint, nessun salvataggio e una sola vita a disposizione in quello che è il non plus ultra della sopravvivenza. Le uniche novità esclusive di questa riedizione sono la modalità Sfida, per invitare i nostri amici a fare un punteggio migliore del nostro, e la Broadcast +, dove potremo seguire la partita di un giocatore in diretta streaming e votare insieme ad altri per impartire una penalità alla sua performance tra oltre trenta disponibili. Dead Nation: Apocalypse Edition è dunque un gioco che consigliamo caldamente e che invitiamo a giocare non solo per i motivi sopra elencati e la buona ottimizzazione effettuata al comparto grafico originale (che ora gode di maggiore pulizia e fluidità generale), ma anche e soprattutto perché con un abbonamento al servizio Plus potrete godere di questo titolo in forma completamente gratuita. E, a questo prezzo, pure uno che non simpatizza per i morti viventi come me ne approfitterebbe senza pensarci due volte!