Deadlight Director’s Cut – la Recensione

Il 21 giugno è uscito Deadlight Director’s Cut, disponibile per PlayStation 4. Si tratta della versione next-gen del gioco precedentemente uscito per PC e Xbox 360 nel lontano 2012. Ma entriamo subito nel vivo dell’azione. Siamo a Seattle, 4 luglio 1986. La società è stata totalmente spazzata via da un misterioso virus che rianima i morti, trasformandoli in “ombre” affamate di sangue. Seguiremo le vicende di Randall Wayne, ranger canadese, separato dalla sua famiglia, che farà di tutto per raggiungere il safe-point e ritrovare i suoi cari.Deadlight Director's Cut_20160626205041Deadlight si imposta come un horror a scorrimento bidimensionale, in cui è fondamentale giocare d’astuzia. All’inizio il giocatore si troverà armato esclusivamente di un’accetta (a cui si aggiungeranno successivamente anche delle armi da fuoco) e sarà costretto a evitare, per quanto possibile, ogni contatto diretto con le ombre per non rischiare di essere accerchiato e morire. Le ombre muoiono infatti solo con un colpo alla testa e liberarsene diventa difficile, se non impossibile, quando sono in grande numero. A tal proposito segnaliamo un piccolo bug: a volte sarà possibile letteralmente “passare in mezzo” alle ombre, correndo verso di loro. Zombie a parte, Deadlight è abbastanza lineare e si esaurisce in solo 3 ore, ma va bene così perché il punto di forza di questo titolo è nella narrazione. Nel percorso verso il safe-point ci troveremo in ambienti deserti, caratterizzati dai colori spenti e dalla pioggia incessante, in cui ci imbatteremo occasionalmente negli oggetti appartenuti ad altre persone: pagine di diario, carte di identità, foto e tanto altro ancora. In poche parole, i loro ricordi. Tutto contribuisce quindi a creare un forte senso di angoscia ed empatia con il giocatore, per trasportarlo in questo mondo post-apocalittico.Deadlight Director's Cut_20160626211326Il comparto tecnico è sicuramente migliorato rispetto alla versione originale del gioco. Il personaggio risponde istantaneamente ai comandi nella director’s cut e il 1080p, unito a delle animazioni più pulite, riesce a dare quel pizzico di godibilità in più che non guasta mai. Ma l’esperienza di gioco non finisce qui. Gli sviluppatori hanno infatti aggiunto gran parte del materiale eliminato dal primo concept del gioco, introducendo inoltre la modalità “Sopravvivenza“. Rinchiusi in un ospedale abbandonato, dovremo cercare di sopravvivere per almeno 13 minuti a delle orde di ombre affamate, destreggiandoci tra le poche risorse a disposizione e l’osticità dell’ambiente.

Il1080p, unito a delle animazioni più pulite, riesce a dare quel pizzico di godibilità in più che non guasta mai

Deadlight Director’s Cut è in definitiva un valido prodotto, soprattutto in relazione al basso prezzo di listino. Le migliorie grafiche e la modalità sopravvivenza aumentano la longevità generale, rendendo il titolo godibile anche per chi ha già apprezzato la versione originale.

RASSEGNA PANORAMICA
Voto:
7
deadlight-directors-cut-la-recensione<strong>PRO</strong> <BR> Grafica rinnovata . <BR> Modalità Survival ottima. <BR> Ottima narrazione. <BR> <strong>CONTRO</strong> <BR> Qualche bug ricorrente. <BR> Esperienza complessiva non lunghissima. <BR> Ombre "invincibili". <BR>