Tra gli altri, ne ha parlato Variety. Depp vs. Heard è la docuserie che ha debuttato lo scorso 16 agosto sul catalogo Netflix. Tre episodi, poco meno di un’ora ciascuno, che ripercorrono quello che per molti è stato il processo del secolo: quello che ha visto Johnny Depp difendersi dalle accuse mosse dalla ex moglie di lui, Amber Heard.
Il dibattimento, come ricorderete, è stato l’evento mediatico del 2022 e si è poi risolto con l’assoluzione di Depp. La situazione ha finito col ribaltarsi e Heard, da accusatrice si è trasformata in accusata di diffamazione. Le prime dichiarazioni rese al Daily Mail (con le quali Heard aveva definito il marito come ‘picchiatore di mogli’) erano costate all’attore diversi contratti milionari con le grandi major, Disney (Pirati dei Caraibi) e Warner Bros (Animali Fantastici) in testa.
Come prevedibile, dopo che il processo (vero) ha acceso un forte dibattito in rete, con utenti che hanno rimesso in discussione argomenti come il #MeToo, Depp vs. Heard riapre diverse ‘ferite’ mediatiche. Vista da 16,2 milioni di persone (39 milioni e 500 mila ore guardate) nei quattro giorni successivi al debutto, sulla piattaforma la docuserie è subito schizzata in vetta alla classifica dei prodotti in lingua inglese più visti ed è quindi destinata a trasformarsi in un caso nel caso.
Il documentario, infatti, prova a rimettere in discussione – anche se non proprio apertamente – non solo il verdetto emesso dal tribunale di Los Angeles ma prova pure a interrogarsi sul ruolo del pubblico in questa vicenda. Pubblico che, esattamente come nella primavera del 2022, riporta al centro della discussione le vicende, le vicissitudini, simpatie e antipatie che pure hanno giocato un ruolo determinante in quella parte di utenza che ha deciso di schierarsi a priori, alcuni già prima della prima udienza.
Per i curiosi, la serie è disponibile anche sul catalogo italiano di Netflix. Si tratta, come detto, di tre soli episodi che non superano i 50 minuti di durata ciascuno, per un totale di 2 ore e 26.