500.000 dollari statunitensi di risarcimento, ban a vita da qualsiasi produzione Bungie e restrizioni nei confronti dello studio e di qualsiasi indirizzo legato ai suoi dipendenti. Questa è la condanna senza precedenti inflitta a Luca Leone, cheater che ha provato a tirare troppo la corda con la software house di Destiny 2, finendo inevitabilmente con lo spezzarla. Non solo Leone si è divertito a fare uso di cheat su molteplici account (bannato uno, pronto un altro), ma ha anche infastidito lo staff di Bungie sui vari social.
Luca Leone avrebbe creato almeno 100 account diversi per usare cheat su Destiny 2, e questa bravata gli è costata 2.000 dollari per ogni singola infrazione, per un ammontare di 200.000 dollari. A questa condanna si aggiunge poi quella legata alla violazione del copyright, dal peso di altri 300.000 dollari, portando il totale a toccare il mezzo milione di dollari statunitensi. Infine, come accennato in precedenza, Leone ha il divieto di stare a meno di 300 metri di distanza dagli uffici di Bungie o dagli indirizzi dello staff, in risposta al suo comportamento tossico nei confronti dei dipendenti. Vedremo come la storia andrà a finire.
Bungie si dimostra dunque severissima quando si tratta di cheating e non si fa scrupoli a schierare i migliori avvocati possibili. Non è inoltre la prima volta che la software house prende una posizione così netta nei confronti dei cheater. Nel 2022, infatti, Bungie ha accusato un gruppo di cheater di aver provocato danni pari a 14 milioni di dollari. Come Bungie, anche aziende quali Valve, Ubisoft, Activision e Rockstar si sono dimostrate combattive nei confronti di questa piaga che ormai da anni affligge la componente multigiocatore di diversi giochi.
Nel 2022, invece, fu un utente cinese a finire nei guai. Beccato a provocar danni in Genshin Impact venne arrestato.
Fonte: Esports