Phil Spencer, in un’intervista, ha ammesso di avere due grossi ‘rimpianti‘ videoludici: non aver pubblicato Destiny e Guitar Hero. Questi due brand, apparentemente slegati dal universo Xbox (più o meno, considerando che comunque Bungie è stata lo stendardo di Xbox per un decennio), sono stati ad un passo dall’essere pubblicati da Microsoft, cosa che, col senno di poi, avrebbe fruttato molti soldi alla compagnia.
Destiny e Guitar Hero, per Spencer inutile pensare ai rimpianti. Bisogna guardare avanti
In un’intervista concessa a Eurogamer, Phil Spencer ha spiegato di non essere stato per nulla colpito da Destiny, quantomeno all’epoca. Per lui, la deriva PVP del gioco era poco convincente e soprattutto poco nelle sue corde, salvo poi rivelarsi un grosso fraintendimento, con il gioco che si rivelò essere una hit e uno dei giochi più venduti del periodo, confermando la bravura di Bungie nel sapersi districare anche su una IP totalmente slegata da Halo.
“Devo essere onesto, quando Destiny 1 uscì, e forse ebbi modo di giocare alcune delle build preview che stavamo facendo su Xbox, non mi disse molto”, ha affermato Spencer in un’intervista concessa ad Eurogamer. “Non sono un grande fan del PVP. Puoi vederlo dalla mia cronologia videoludica. Non è qualcosa che faccio spesso. Ed ero un po’ preoccupato dall’idea di essere catapultato in un mondo PvP, ma alla fine non è stato affatto così”.
“Il mio punto di partenza con Destiny è la mia storia con Bungie e la sua evoluzione nello svilppo dei giochi. Amo che sia unt eam locale. Ho un sacco di amici che lavorano ancora lì e sì, ora è di proprietà dell’altro tipo, ma Destiny è un gioco che amerò sempre e Bungie una squadra per cui avrò sempre una grande affinità”, ha aggiunto Spencer. Continuando l’intervista, l’uomo immagine di Xbox ha confessato di essersi lasciato sfuggire diverse occasioni che, col senno di poi, sarebbero state da prendere al volo.
“Ne ho così tante da raccontare. Ho preso alcune delle peggiori decisioni possibili. Una parecchio interessante: quando questo team venne a Redmond, l’ex-CEO di Harmonix Alex Rigopulos, che è un grande, adoro Alex, ha proposto un gioco in cui si costruiscono chitarre di plastica che si collegano alle console e poi si vendono i brani”, spiega Phil Spencer. Chiaro che si parlasse di Guitar Hero, quella che poi sarebbe diventata una delle serie più vendute di sempre.
Spencer era un po’ scettico all’idea. “Davvero? Crediamo davvero che possa funzionare?”, questo era il pensiero di Spencer all’epoca. “Non sono un tipo da rimpianti e forse questo è un mio difetto, ma ho mancato così tanti giochi che potrei guardarmi indietro e… nah, provo a guardare avanti ed essere positivo sulle cose che stiamo facendo”, ha concluso Spencer. Tra le occasioni ghiotte, figurano anche dei giochi Marvel, i quali passarono poi nelle mani di Sony e Insomniac Games.
Fonte: IGN