Ebbene sì, Sanctuary è aperta. Giocatori provenienti da ogni parte del mondo vagano per il suo mondo dalle tinte gotiche addentrandosi in pericolosi sotterranei nel tentativo di ottenere i migliori bottini. I più intrepidi tentano la via dell’eroe solitario mentre gli altri si riuniscono per formare potenti gilde con lo scopo di abbattere legioni formate dalla progenie infernale. Se leggendo queste poche righe vi è venuto in mente il nuovissimo Diablo 4 dobbiamo darvi una brutta notizia perché in questo momento stiamo parlando del suo predecessore, per lo meno della versione in sviluppo presso Blizzard North circa un ventennio fa prima che i lavori sul gioco ricominciassero da zero.
“L’idea era quella di realizzare un misto tra un classico gioco di ruolo e un MMO. Per questo motivo avrebbe mantenuto una prospettiva da ARPG ma in un ambiente multigiocatore di massa. Volevamo che il tutto sembrasse il più possibile un mondo reale. I giocatori avrebbero visto altre persone e altri avventurieri alle prese con diverse attività. Chiunque avrebbe potuto far squadra e lavorare insieme ad altre persone oppure decidere di imbarcarsi in un’avventura in solitaria. La premessa era avere migliaia di giocatori in un solo mondo.” Sono queste le parole di David Brevik, presidente di Blizzard North e all’epoca co-redattore della serie.
Dopo l’enorme successo di Diablo 2, il team di Blizzard North si concentrò immediatamente sullo sviluppo del suo seguito, approfittando il ritornato successo dei giochi di ruolo. Tra le maggiori influenze viene citato EverQuest, titolo di cui lo stesso Brevik afferma di essere un grande giocatore. É proprio da qui che nacque l’interesse per i mondi aperti che portò alla realizzazione della prima versione di Diablo 3
La scelta di avvicinarsi al mondo degli MMO non fu però l’unica importante svolta per Blizzard North. Il successivo passo è stato quello di creare un intero mondo in 3D. “Sapevamo che dovevamo realizzare un motore 3D e dovevamo realizzare Diablo 3 in 3D invece che in 2D. Doveva essere ancora isometrico, quindi l’idea era quella di bloccare la visuale in modo che la telecamera non si muovesse davvero“.
Sono dunque molti i parallelismi tra questa prima versione di Diablo 3 e il recente quarto capitolo della saga. Il capitolo arrivato da poco nelle case dei giocatori presenta anch’esso la tipica esplorazione di dungeon unita ad elementi tipici del genere MMO: clan pubblici che arrivano fino a 150 giocatori, boss generati con una certa cadenza regolare all’interno dei server e un mondo condiviso in cui è normale incrociare altri avventurieri alle prese con le proprie attività.
Purtroppo sappiamo tutti come andarono le cose in seguito. Nel 2003, con lo sviluppo di Diablo 3 ormai a metà, Brevik, Erich Schaefer e Bill Roper lasciarono Blizzarf North, con altri dipendenti che in seguito fecero lo stesso. Fu un duro colpo per il gioco che tornò in scena solo cinque anni dopo quando alla Blizzard Worldwide Innvoation del 2008 comparve la nuova versione del titolo uscito poi nel 2012.
Ma parlando di Diablo 4, l’ultimo arrivo di questa storica saga è già un enorme successo. Al momento attuale sommando le ore giocate si arriva ad un totale di 10.000 anni. Questo porta il gioco ad essere il titolo di maggior successo nella storia di Blizzard Entertainment.
E voi cosa ne pensate di questa prima versione di Diablo 3? L’avreste preferita a quella arrivata sul mercato? Fatecelo sapere, come al solito, lasciando un commento qui sotto!
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Fonte: PC Gamer