Devastata, profanata, insanguinata, Thedas è il teatro della guerra tra due forze contrapposte che, in linea con la serie, non sono mai la riproposizione di uno scontro meramente manicheo, ma introducono elementi dialettici con cui lo stesso giocatore dovrà confrontarsi. Protagoniste della faida, due caste potenti, maghi contro religiosi, con il protagonista che si troverà a impersonare il ruolo controverso dell’Inquisitore, a capo delle forze armate di un’organizzazione dall’allineamento neutrale.
Rispettando la tradizione della serie, anche questo terzo capitolo investe molto sulla sceneggiatura, per creare una storyline sempre avvincente e mai scontata, da cui la decisione di introdurre elementi capaci di scardinare la struttura del plot a suon di colpi di scena: l’arrivo di una terza forza in campo capace di ridefinire l’assetto dello scontro, per esempio. Non a caso, nella battaglia tra i due contendenti si manifesterà un portale per il mondo magico dell’Oblio, passepartout per demoni e creature mostruose che si scaraventeranno sulle già travagliate terre di Thedas.
Rispetto ai predecessori, Dragon Age: Inquisition registra una tendenza maggiormente open-world, che permetterà di spostarsi da una parte all’altra del vasto territorio, attraversando paesaggi molto differenti tra loro.
In Dragon Age: Inquisition il giocatore avrà la possibilità di costruire a piacimento il proprio alter ego, scegliendone la razza e la classe.
Le scelte compiute in termini di creazione del personaggio avranno un peso significativo sul modo in cui esso si interfaccerà con l’ambiente sociale circostante, sancendone la relativa reputazione. Al protagonista verrà richiesto di gestire non solo le dinamiche all’interno del party, ma anche i dilemmi morali che incontrerà sul proprio cammino, laddove ogni scelta avrà delle conseguenze effettive sul piano del tessuto narrativo. Ampio spazio verrà concesso alle romance, cifra stilistica anche dei precedenti capitoli, secondo l’orientamento indicato dal cinematic director, Jonathan Perry: “Avremmo potuto realizzare queste scene in qualsiasi modo desiderassimo, ma abbiamo cercato di concentrarci maggiormente sulla risoluzione dei problemi che presentava Dragon Age: Origins sotto questo aspetto. È molto complesso realizzare scene di questo tipo, visto che le animazioni tra i due personaggi devono essere molto realistiche, e anche le luci e le ombre non possono essere lasciate al caso: un esempio di scene del genere ben riuscite sono quelle presenti in Mass Effect. In ogni caso, in Dragon Age: Inquisition abbiamo cercato di proporre scene di sesso più mature e di buon gusto”.
In Dragon Age: Inquisition il giocatore avrà la possibilità di costruire a piacimento il proprio alter ego, scegliendone la razza e la classe.
Rispetto ai predecessori, Dragon Age: Inquisition registra una tendenza maggiormente open-world, che permetterà di spostarsi da una parte all’altra del vasto territorio, attraversando paesaggi molto differenti tra loro, ognuno dei quali permetterà al protagonista di soddisfare il desiderio di esplorazione, e di imbattersi in oggetti e quest imprevedibili.
L’impatto visivo sarà reso accattivante dall’impiego del Frostbite 3, l’engine salito agli onori della cronaca con Battlefield, capace di esercitare la sua potenza soprattutto in termini di interazione con l’ambiente circostante, e quindi offrire ottime prestazioni sul piano del gameplay.
Dalla casa di Baldur’s Gate è lecito aspettarsi molto, e le risposte che si attendono sono soprattutto relative alla versione next-gen. Current Lee, producer dell’episodio, sembra avere le idee chiare in merito: “Sono convinto che questo capitolo della serie, previsto su PC, PS4 e Xbox One, raggiungerà un livello totalmente differente rispetto alle controparti current-gen. Nel complesso, su next-gen avremo un risultato nettamente migliore sotto ogni punto di vista”. E ancora: “Grazie alla possibilità di utilizzare in misura consistente gli shaders, ci è permesso riprodurre degli effetti grafici qualitativamente superiori, per esempio le macchie di fango sugli stivali o il sangue che scorre, anche prendendo in considerazione i vari elementi atmosferici. Gli effetti grafici degli incantesimi riprodotti su console next-gen e PC di fascia alta, poi, sono spettacolari, e sono questi elementi che rendono tali versioni del gioco migliori dal punto di vista grafico”.Sarà allora un anno di tortura, quello che ci divide dall’uscita del gioco. Nel frattempo, la caccia alle streghe è aperta!
Roberta Tufanari