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Dragon Quest Heroes 2- Hands On

1 Il ritorno degli eroi

Ritorna in Occidente la serie spin off del famoso JRPG Dragon Quest. Ancora una volta Square Enix, in collaborazione con Omega Force (la casa di sviluppo dietro tutti i titoli di tipo Musou), ci riporta nelle atmosfere di uno dei giochi di ruolo più amati nella terra del Sol Levante. Dragon Quest, infatti, ha una storia lunga ormai trent’anni e presto arriverà anche l’XI capitolo ufficiale. Nel frattempo, gli amanti di questa saga potranno ingannare l’attesa con l’arrivo verso fine aprile di Dragon Quest Heroes 2, seguito del titolo hack and slash uscito un paio di anni fa. Invitati da Koch Media abbiamo avuto l’occasione di provare il gioco per un paio d’ore e siamo pronti a riportarvi le nostre prime impressioni.

La sensazione provata durante i combattimenti non è quella ripetitiva dei titoli in stile Musou.

Ci viene chiesto all’inizio di sistemare alcuni settaggi, ad esempio se preferiamo l’audio in lingua inglese o giapponese e se desideriamo giocare in modalità Quick o normale. La prima modalità semplifica le sequenze di comandi, permettendoci di fare le combo più elaborate con poche pressioni di un singolo tasto; la seconda invece ci permette di avere tutte le combo e gli attacchi speciali sotto il nostro controllo. Una volta selezionate le opzioni che più ci aggradano, dovremo scegliere il nostro personaggio fra i due disponibili. I personaggi non sono modificabili, tranne che per il nome, che è a nostra discrezione, e avremo la possibilità di giocare con il protagonista maschile, che inizierà utilizzando due spade, o con quello femminile, dotato invece di spada e scudo. La scelta delle armi è solo un fattore iniziale, perché più avanti potremo cambiare totalmente la tipologia degli armamenti utilizzati. Noi abbiamo iniziato con il personaggio maschile, e una volta selezionato ci siamo subito ritrovati ad affrontare in combattimento un grosso e mostruoso cavaliere armato di due asce. Dopo averlo sconfitto, scopriamo che il duello era tutto un sogno del nostro protagonista, uno studente di un’accademia militare del regno che lo ospita. Pochi attimi dopo, dalla terra natale del ragazzo arriva in visita la cugina che è poi il personaggio femminile selezionabile all’inizio. Dopo alcuni scambi di battute, i due si sfidano e parte così il primo vero tutorial del sistema di combattimento.

2 Un Combat System più profondo


La base del combat system è presa dai classici titoli Musou, ma con delle ottime aggiunte. Noi abbiamo provato una versione PS4, dunque i tasti che descriveremo si riferiscono al pad della console Sony. Il quadrato è adibito agli attacchi leggeri mentre il triangolo a quelli più potenti, con L1 potremo parare mentre con R2 potremo schivare, X servirà per saltare. Con il tasto R1 premuto insieme al tasto quadrato o al cerchio, a seconda dell’incantesimo, potremo utilizzare le magie, mentre il tasto cerchio, se tenuto premuto per pochi secondi ci garantirà uno stato di lieve potenziamento in cui recupereremo più MP e ci sarà garantita maggior potenza di attacco e difesa. Ogni personaggio ha poi una barra tensione, che una volta riempita ci permetterà di attivare, sempre premendo il tasto cerchio, lo stato di alta tensione. In questa modalità saremo molto più potenti, non consumeremo MP e gli avversari non ci potranno ferire, inoltre, come fiore all’occhiello, premendo ancora una volta il cerchio potremo scatenare una mossa finale che farà piazza pulita di tutti i nemici su schermo. Una volta acquisite le basi del combattimento, veniamo catapultati contro un’orda di mostri, infatti la nostra città è sotto attacco.

La struttura dei livelli è aperta, non c’è più una progressione a missioni tipica dei titoli alla Dinasty Warriors.

Questo è il primo test sul campo contro il classico esercito di nemici, completato poi da una boss battle finale. Il combat system nel complesso funziona bene, le animazioni dei personaggi sono molto fluide e l’azione si muove sui 60fps. La sensazione provata durante i combattimenti non è quella ripetitiva dei titoli in stile Musou, ma somiglia molto di più a un action RPG grazie anche a nemici più aggressivi rispetto agli standard cui ci ha abituati Omega Force. Le boss battle da noi affrontate ci hanno convinto, mostrandoci combattimenti contro grossi mostri dal moveset ben caratterizzato, scontri che richiedono un minimo di strategia per uscirne vincitori, dato che gli avversari possono infliggerci facilmente ingenti danni. Colpendoli con diversi attacchi combinati potremo anche stordirli, ottenendo la ghiotta possibilità di infierire su di essi e infliggere danni maggiorati.

3 Un nuovo mondo


Il gioco prosegue mostrandoci un’altra novità, le aree esplorabili. Lo scontro infatti, ci vede prevalere grazie anche all’aiuto della bella Desdemona, una donna dai lunghi capelli rossi armata di un’enorme ascia. Scopriremo infatti che la guerriera è un’inviata del re del regno di Accordia, per scoprire le cause di quest’attacco improvviso, dovremo avventurarci proprio fino a questo regno per parlare col sovrano. La prima area esplorabile è un terreno erboso in cui possiamo girovagare liberi, potendo scegliere se ingaggiare duelli contro i numerosi nemici presenti oppure se proseguire diretti. Immancabili gli slime azzurri come primissimi nemici del gioco. La struttura dei livelli è aperta, non c’è più una progressione a missioni tipica dei titoli alla Dinasty Warriors, ma siamo liberi di esplorare, trovare forzieri e affrontare sidequest. Durante il tragitto incontriamo, come personaggio giocabile, Torneko, il mercante già visto nello storico Dragon Quest IV. Anche in questo Dragon Quest Heroes 2 possiamo infatti reclutare e utilizzare molti dei personaggi storici della saga. Una volta arrivati nella capitale del regno di Accordia, la sensazione di trovarsi in una classica cittadina da RPG è forte: qui potremo salvare il gioco, come da tradizione per la saga, pregando nel tempio, e ancora visitare i negozi e chiacchierare con i PNG. L’Hub di gioco è incarnato dunque in questa città di stampo tradizionale.

Il tratto inconfondibile di Akira Toriyama, rende i modelli dei personaggi e dei mostri davvero ben realizzati.

Nella nostra prova molte opzioni e negozi erano o temporaneamente chiusi o limitati, ma abbiamo potuto comunque vedere abbastanza per capire che di carne al fuoco ce n’è molta. In città si potrà infatti gestire l’equipaggiamento di tutti i nostri personaggi, ottenere nuove skills e aumentare l’affinità delle armi, siglare dei contratti per delle sidequest, cambiare membri del party e, anche se non ne abbiamo avuto la possibilità nella nostra prova, probabilmente anche cambiare la classe del nostro protagonista nelle fasi più avanzate. La capitale non è grandissima, ma sicuramente offre parecchie opzioni per gestire il proprio party al meglio. Una volta incontrato il re, veniamo subito inviati in un’altra area, stavolta desertica, insieme a Desdemona e Torneko, pronti ad infiltrarci nel regno che sembra convolto nel precedente attacco. Due nuove meccaniche vengono introdotte in questa fase. La prima riguarda la possibilità di cambiare il membro del party utilizzato premendo L2. Abbiamo subito colto l’occasione per provare la protagonista femminile, che con il suo scudo e la sua spada risulta meno aggressiva della controparte maschile, ma con attacchi di fuoco che non la rendono di certo meno pericolosa. Desdemona, però, è quella che ci è piaciuta di più, grazie alla potenza della sua enorme ascia, in grado di spazzare via facilmente intere schiere di nemici. L’altra meccanica introdotta riguarda la possibilità di ottenere gettoni mostro dai nemici uccisi. Questi gettoni si dividono in tre categorie: la prima ci permetterà di evocare un mostro che userà il suo attacco più potente e poi sparirà; la seconda evoca mostri che combatteranno con noi fino alla loro dipartita; la terza ci permetterà invece di trasformare noi stessi in potenti creature per un limitato periodo di tempo.

4 Grafica e Multiplayer


Spendiamo ora due parole per la componente tecnica. Dragon Quest Heroes 2 ci sembra migliorato sotto tutti gli aspetti rispetto al predecessore: un cel-shading di ottima fattura, unito al tratto inconfondibile di Akira Toriyama, rende i modelli dei personaggi e dei mostri davvero ben realizzati. Gli ambienti da noi visti ci sono sembrati un po’ sottotono rispetto ai personaggi, con alcune sbavature tecniche, anche se nulla di eccessivamente negativo; d’altronde i paesaggi non sono mai stati il punto forte di questo tipo di produzioni. Come già detto, il titolo si muove con una fluidità di 60 fps al secondo, con lievi cali durante le fasi più concitate delle battaglie, ma nulla che vada a inficiare sulla qualità generale del gioco.
La nostra prova single player è finita proprio mentre stavamo per avventurarci nel deserto, ma subito dopo abbiamo avuto modo di provare brevemente anche la modalità in multiplayer.

Dragon Quest Heroes 2 è un titolo che pone le sue basi nel sistema dei Musou, ma se ne discosta in quasi tutti i campi.

Insieme ad alcuni colleghi di altre testate abbiamo potuto affrontare una missione finalizzata a sconfiggere orde di mostri in arrivo una dopo l’altra. Prima di iniziare abbiamo dovuto scegliere il nostro personaggio fra quelli disponibili e la nostra scelta è ricaduta sulla forzuta Desdemona. Nella nostra breve sessione non ci è stato possibile approfondire bene le meccaniche del comparto multigiocatore, ma da quel che abbiamo visto si potranno affrontare sia missioni vissute nella storia che missioni esclusive per il multiplayer, con il limite massimo di quattro giocatori umani. Le meccaniche risultano uguali al gioco in single, almeno per quanto riguarda il combattimento, ma il poter affrontare orde di nemici in gruppo aggiunge sicuramente frecce all’arco delle possibilità. Probabilmente il titolo darà il meglio di sé giocato con un affiatato gruppo di amici, con cui poter formare il party migliore per ogni situazione. Questa prima prova ci ha positivamente colpito, Dragon Quest Heroes 2 è un titolo che pone le sue basi nel sistema dei Musou, ma se ne discosta in quasi tutti i campi avvicinandosi maggiormente a un action RPG, cosa che piacerà a chi non ama la ripetitività tipica di questo genere di titoli. Non resta che provare la versione completa per vedere se queste nostre prime impressioni saranno confermate.

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