Elon Musk fa dichiarazioni. Potremmo aprire un nuovo format sulle tante affermazioni ambiziose del magnate sudafricano e patron di Twitter, azienda che lui stesso ha acquistato nel 2022 per ben 44 miliardi di dollari.
Sin dalla sua acquisizione, Twitter ha subito tanti cambiamenti, tra cui il cambio nome in X e una serie di politiche più o meno discutibili, tra cui l’inserimento prima di una spunta Verificato acquistabile via costo mensile e poi, più recentemente, l’inserimento di una tariffa per l’iscrizione nel social network ai nuovi iscritti. Quel che vuole fare Elon Musk con X, però, è trasformarla in una mega App, come WeChat in Cina, capace di fare anche da Conto Corrente per i propri iscritti. Questa importante feature arriverà, tra l’altro, entro il 2025.
“Le persone saranno sorprese di quanto potente sia X”, ha affermato Musk ai propri dipendenti durante una recente conferenza. “Quando intendo pagamenti, ciò che intendo è l’intera vita finanziaria di una persona. Se sono coinvolti soldi, sarà sulla nostra piattaforma. Soldi, sicurezza o quel che sia. Dunque non sarà solo una questione di prestare $20 a un mio amico. Quel che intendo dire è che non ti servirà un account bancario”.
Anche il CEO di X, Linda Yaccarino, entrata in carica nel maggio del 2023, ha affermato che l’azienda vede una seria possibilità nella visione di Musk. “Mi esploderebbe la testa se il tutto non partisse entro la fine del prossimo anno”, ha affermato Musk. Il magnate avrebbe ottenuto le licenze per trasmettere denaro in 7 stati americani già all’inizio del 2023 e questa sarà la base di partenza per espandere la propria idea e diventare un serio concorrente di PayPal, di cui è stato co-fondatore.
Musk non ha risparmiato una frecciatina proprio nei confronti di quest’ultima, affermando come essa non abbia espresso le sue piene potenzialità e la visione che Musk aveva nel 2000. “La roadmap di X/PayPal è stata scritta da me e David Sacks nel luglio del 2000. E per qualche ragione PayPal, una volta diventata di eBay, non solo non ha implementato il resto della lista, ma hanno addirittura scartato una serie di funzionalità chiave, il che è folle. Dunque PayPal è al momento meno completo di quanto non avessimo immaginato a luglio del 2000, dunque 23 anni fa”.
Fonte: The Verge