Novità in campo
Le oltre 1500 nuove animazioni in motion capture guidano la classifica delle novità più evidenti in FM17. Finalmente, dopo decenni, abbiamo dei movimenti fluidi, coerenti con la posizione del corpo e della palla ma soprattutto precisi, grazie anche ad una grafica 3D completamente rinnovata.
I voli dei portieri, gli spalla a spalla dei terzini e i colpi di testa in anticipo degli attaccanti sono uno spettacolo e aiutano a rendere più realistica l’intera esperienza, insieme a piccole chicche come lo spray sulle punizioni, nuove telecamere e la presentazione prima del calcio d’inizio.
Non solo fumo in campo, ma anche tanto arrosto, nel bene e nel male: dimenticate l’integrità fisica, il riposo o la forma, perché in FM17 ci si infortuna. La percentuale di infortuni per partita è altissima e in poco tempo ci si può ritrovare con la rosa dimezzata: la maggior parte degli infortuni si estende per settimane e anche mettendo in campo i giocatori più resistenti non c’è modo di evitare l’infermeria. Riducendo l’intensità dell’allenamento di molto e con un ampissimo turnover siamo riusciti a ridurre la statistica da un infortunio a partita a uno ogni tre circa, registrando in ogni caso un eccesso che non sembra arginabile e può davvero stravolgere il proprio save.
La soluzione più comoda pare essere concentrarsi sui giovani: i 19enni prodigio sono più propensi infatti ad affaticarsi, costringendo a saltare una o due partite, piuttosto che a rompersi per mesi come succede per la fascia 28-31. Come anticipato, questo elemento propone delle sfide avvincenti a chi approccia FM17 sul lungo termine mentre rischia di deludere i meno accaniti propensi a giocare un numero esiguo di stagioni.
Finalmente abbiamo dei movimenti fluidi e soprattutto precisi, grazie ad una grafica 3D tutta nuova
Un altro cambiamento di grande influenza anche se più altalenante è la frequenza dei cartellini, con arbitri che in alcune partite si danno alla pazza gioia e tirano fuori anche dieci e più cartellini senza disdegnare qualche rosso: il problema è che questo andamento sembra slegato da qualunque tattica o istruzione, quindi evitare i contrasti duri potrebbe non cambiare ugualmente l’esito finale.
Ultimo ma non ultimo è il momentum. Abbiamo giocato molte partite all’interno di una stagione e i risultati in bilico sono stati decisi o addirittura ribaltati nei minuti finali un po’ troppo spesso.
Passare da un vantaggio controllato a perdere la partita contro una squadra nettamente inferiore è più spettacolare che probabile, ma rimandiamo alla versione finale per capire se questa sensazione si tradurrà in realtà nelle partite dei giocatori di tutto il mondo.