Ecco la nostra recensione di Gran Turismo 7, cari Gametimers!
Dopo poco più di un anno e mezzo dall’annuncio, avvenuto insieme a quello di PlayStation 5, Polyphony Digital è finalmente pronta a far debuttare il suo nuovo simulatore di guida, e quale occasione migliore se non per il 25° anniversario della serie più longeva, e venduta, di PlayStation? Noi di GameTime l’abbiamo recensito per voi, spolpandolo il più possibile in questi giorni e, vi confessiamo, senza nemmeno riuscirci, tanto è vasto!
Sarà il GT migliore di sempre? Lo scoprirete solo nella recensione. Ma prima, un piccolo sportello dedicato agli ultimi cinque anni della serie, così da indirizzarvi poi nella recensione vera e propria. È doveroso, ai fini di farvi comprendere perché Polyphony, con Gran Turismo 7, ha dato tutto pur di ristabilire un concetto chiaro e semplice: il Re è tornato, all’insegna del car-porn più viscerale.
Premesse
Sono passati ormai oltre quattro anni da quando, in quel del 17 ottobre 2017, Gran Turismo tornava su PlayStation con GT Sport, un titolo estremamente valido ma che non seppe conquistare né la stampa né il pubblico, almeno al lancio. Il gioco presentava infatti pochi contenuti e, soprattutto, l’assenza di una modalità Carriera, da sempre punto di forza di GT.
A poco sono serviti i numerosi miglioramenti che Polyphony, all’epoca, apportò nella serie. La presenza del miglior editor di livree in game di sempre, o una fisica migliorata e che teneva conto dell’elettronica di diverse vetture (ATTESA o il PTV+, con tanto di ruote posteriori sterzanti), e che ha ricevuto pareri positivi da tanti piloti professionisti, soprattutto dal mondo del FIA GT, non sono riusciti a distogliere lo sguardo da quella modalità single player così scarna.
Neppure il sonoro, finalmente migliorato e ora davvero degno di un racing game, con campionamenti che in alcuni casi rasentavano la perfezione (anche se in altri no), era abbastanza. E addirittura lo stesso online, che da lì in poi avrebbe dettato uno standard del mondo sim-racing su console, è stato poco considerato.
Polyphony Digital ha tentato di dare un secondo volto a GT Sport riuscendoci solo in parte, ma nel farlo ha dato vita a uno dei migliori supporti post-lancio che si siano mai visti nell’industria. Oltre due anni e mezzo di contenuti gratuiti, compresi anche tracciati, che hanno portato a raddoppiare le auto e triplicare le piste.
L’unico contenuto a pagamento fu l’espansione dedicata a Lewis Hamilton, un’espansione che di fatto portava il giocatore a migliorare nettamente alla guida. Ma ancora, nemmeno questo è riuscito a far entrare GT Sport nel cuore degli appassionati. Gran Turismo, per i fan e per la stampa, era un gioco single player.
Polyphony ha però preso la palla al balzo, si è fatta carico di tutti i feedback della community e si è impegnata nell’offrire non solo un vero Gran Turismo, ma quello che probabilmente è il miglior Gran Turismo della storia. Fisica? Check. Sonoro? Check. Grafica? Check (ma con qualche rimpianto). Carriera? Check. Tuning? Check. Patenti? Check. Mazda Demio? Check. Chaparral 2J? Check. E ora, godetevi la recensione!