La “prova su strada”
Abbiamo provato Gravel in versione PC. Si trattava di una build preliminare che ci ha permesso di gareggiare in un’unica tipologia di gara e in un’unica disciplina. Quindi gara basata su giri dello stesso percorso nella disciplina “Wild Rush”. Sulla pista Blue Paradise, ambientata su un’isola del pacifico.
A disposizione avevamo 6 vetture, tra cui un trophy truck Ford Raptor F150, un Chevrolet Hummer H3, un Chevrolet Silberado CK1500, una BMW X3 e per finire una Subaru Impreza WRX Sti 2015 e una spettacolare Toyota Celica GTFour. Questo per darvi un’idea della tipologia di veicoli disponibili nel gioco.
Ovviamente ci siamo subito buttati a capofitto sulla Celica. Traendone gran soddisfazione! Con una vettura leggera e a trazione integrale la guidabilità è perfetta. Intendiamoci il gameplay resta di estrazione arcade, ma il comportamento neutro della vettura permette di affrontare lunghi curvoni di traverso senza partire per la tangente o di uscire fuori da un tornante con una trazione perfetta. E’ una vera soddisfazione giocare a Gravel in questa modalità e con visuale in terza persona. Passando alla prima persona invece le cose si complicano un po’ e c’è ancora del lavoro da fare. Soprattutto quando, seguendo gli avversari, ci si ritrova ad avere la visuale completamente oscurata dal fumo. Ma parliamo di un codice ancora ben distante dalla sua forma finale.
E’ una vera soddisfazione giocare a Gravel NELLA MODALITà Wild Rush con visuale in terza persona.
Con un veicolo più pesante come il Trophy Truck abbiamo trovato la guida più impegnativa. Soprattutto nei tratti più veloci e guidati. La stazza del veicolo si avverte distintamente, quindi l’engine fisico fa già un buon lavoro allo stato attuale e per quanto la fisica fosse davvero ridotta all’essenziale.
Segnaliamo che tutti gli aiuti alla guida erano disattivati. Ma questo non ci ha impedito di divertirci e di avere un buon controllo dei mezzi, senza trovarci fuori traiettoria ad ogni curva. L’IA ci ha dato del filo da torcere, dimostrandosi competitiva ma non particolarmente aggressiva. Erano inoltre presenti i danni, come deformazioni del veicolo, graffi e parti che si staccavano. Ma questi non avevano alcun impatto diretto sulle prestazioni.