Siamo stati inondati di informazioni riguardanti GTA 6 negli ultimi giorni. Facciamo un rapido ripasso. Tra il 17 e il 18 settembre comincia a circolare in rete un insieme di materiale proveniente dagli archivi di Rockstar Games. All’inizio solo una supposizione, in seguito si fa strada la certezza: si tratta di un leak delle fasi iniziali di sviluppo di GTA 6 o, almeno, di come poteva essere lo stato dei lavori nel 2020.
Secondo quanto testimoniato da Gaming Detective, profilo Twitter legato a Rockstar Central, ci sarebbe stato uno scambio di messaggi con l’hacker nei giorni immediatamente precedenti la diffusione del materiale. Stando alle parole dell’hacker, per GTA 6, Rockstar Games avrebbe già speso 2 miliardi di dollari. Una cifra mastodontica per un videogioco e di molto superiore rispetto a quanto speso per qualsiasi altro prodotto mediale mai realizzato. Per fare un confronto: Avengers Endgame è costato “solo” 356 milioni di dollari, un sesto rispetto a questa cifra. GTA 5, per intenderci, costò 265 milioni di dollari nel 2013 (oggi sarebbero 294). Per Star Citizen si stima si sia arrivati alla cifra record di 320 milioni di dollari. I lavori, sempre secondo l’hacker, sarebbero cominciati nel 2014, pochi mesi dopo la release di GTA 5.
Durante tutta la giornata del 18 settembre – è domenica – canali YouTube e Twitch, profili Instagram e Twitter, siti specializzati e non, condividono parte di quel materiale. Gli avvocati di Take-Two Interactive (società di publishing cui fa capo Rockstar), elargisce senza parsimonia diversi DMCA e copyright claim nel tentativo – vano – di arginare il danno. Gli sviluppatori, però, non si esprimono ancora ufficialmente. Bisognerà attendere il lunedì mattina presto per avere un comunicato stampa ufficiale da parte di Rockstar. Sì, il leak è reale. Si teme anche che, oltre a immagini e video – circa una 90ina per un totale di quasi un’ora di filmato – in giro ci siano anche i codici sorgente di GTA 5 e GTA 6. Se l’eventualità fosse confermata ufficialmente, per Rockstar potrebbe mettersi male.
Passano alcuni giorni. Le indagini si concentrano tutte su un adolescente che risiede in Regno Unito. Il ragazzo apparterrebbe al gruppo Lapsus$ e avrebbe già messo a segno attacchi simili nei confronti di Uber e meno di recente Samsung. Nelle scorse ore, la polizia di Londra ha comunicato di avere ammanettato proprio un 17enne con l’accusa di aver compiuto attacchi informatici. Non è confermato sia lui l’autore dell’attacco a Rockstar.
Fonte: Gaming Detective