Helldivers 2 è la scommessa sui GaaS vinta da Sony. Recensione – PS5

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Helldivers 2 è l’inaspettato sequel del top-down shooter rilasciato da Arrowhead Game Studios nel 2015, e stravolge completamente l’impianto tecnologico del predecessore. 

Pronti a fare squadra? Niente PvP in Helldivers 2

Helldivers 2

Si presenta, difatti, come uno sparatutto in terza persona in cooperativa (no, niente pvp), in cui veniamo letteralmente lanciati su dei pianeti a sterminare copiose orde di insetti e robot. La premessa è semplice, la storia non si evolve mai oltre questo e vive di canzonatori rimandi al colonialismo tinto di “civilizzazione” di cui faceva beffe anche il film Starship Troopers.

“Difendere il proprio stile di vita” – come dice la voce alla radio – si snoda attraverso un continuo drop in e out da numerosi pianeti desolati. Dalla nave madre potremmo aprire la mappa e sceglierne uno, per poi selezionare le missioni disponibili sulla superficie, e infine il luogo d’atterraggio. In pochi secondi verremmo letteralmente sparati a bordo di capsule simili a missili su una mappa relativamente ampia che, oltre all’incarico primario, contiene vari obbiettivi facoltativi.

Il filo conduttore rimane avanzare e uccidere, da soli o in compagnia. Come dicevamo, il gioco non ha una vera narrativa, per cui la differenza fra l’incarico primario e quelli secondari è praticamente nulla; in entrambi i casi dovrete abbattere qualche orda, distruggere a suon di bombe qualche accampamento, alzare bandiere in nome della democrazia, sconfiggere qualche nemico particolarmente possente e poco altro.

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Ispirazione: Starship Troopers (Paul Verhoeven, 1997) sembra aver fornito più di un suggerimento ad Arrowhead Studios

Fatto quello che si deve fare, si torna indietro e a seconda delle vostre prestazioni e obbiettivi compiuti riceverete valute ed esperienza. L’esperienza vi permette di livellare, cosa che a sua volta sblocca l’acquisto di strumenti vari tramite diverse valute. Alcune vi daranno accesso a nuove tecnologie di supporto aereo e gadget potenziabili, mentre una specifica moneta (detta “medaglie”) servirà a comprare equipaggiamento più convenzionale, ovvero armi da fuoco, armature, ninnoli estetici o potenziamenti di base alla salute.

La normale acquisizione di medaglie è piuttosto lenta, e qui intervengono i soliti obbiettivi speciali da completare nel mezzo delle missioni – come uccidere tot nemici con X arma – che renderanno la progressione più sopportabile. Comunque, c’è una componente da “grand cooperative” nel gioco che incita l’intera community a perseguire risultati specifici; attraverso la mappa stellare, potrete vedere la percentuale liberata dei vari settori e portare a termine incarichi entro un determinato tempo (come la difesa di un pianeta), che richiederanno all’insieme dei giocatori di completare numerose missioni nello stesso luogo fino al riempimento di una barra, così da ricevere compensi migliori.

Quella di Arrowhead è una proposta basilare. Il successo di Helldivers 2 è meritato?

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Il gameplay loop è tutto qua. Niente vere e proprie classi, loot randomico, NPC, filmati ed eventi di rilievo. Non aiuta che i luoghi visitabili non varino così tanto per morfologia, e che le due fazioni contro cui ci andremo a scontrare non sembrino in grado di sostenere il gioco oltre un periodo limitato.

Selezionando difficoltà più alte, diventeranno più comuni unità corazzate e dall’artiglieria esagerata, fino a creature grandi come palazzi. Ciò non toglie che il design di queste sia relativamente semplice: abbiamo unità melee, unità ranged, unità tank con distingui vari, ma nulla di particolarmente interessante. Vi troverete comunque a dover mirare a punti deboli precisi alle spalle o alla testa, a schivare attacchi in carica o missili, a tenere d’occhio mine assolutamente letali o fermare la chiamata di rinforzi; soluzioni abbastanza classiche ma ben eseguite e introdotte al giusto ritmo con l’avanzare della sfida. Sebbene per ora sia alcune limitazioni siano comprensibili, la speranza è che nuovi contenuti arrivino in fretta.

Se le caratteristiche del gioco fossero così riassumili in questo spezzone, indubbiamente avremmo un problema. Fortunatamente ci sono elementi di rilievo, anche se a detta di chi scrive non bastano a far splendere la produzione in tutto e per tutto.

Helldivers 2 però sa essere tosto e brutale

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Dunque, a fronte di una struttura generale poco originale, ripetitiva e scarna, a controbilanciare sono gli elementi più diretti del titolo. Una volta cominciato a giocare si noteranno subito differenze rispetto al solito sparatutto all’acqua di rose: l’azione va seriamente gestita dalla distanza, perché che si tratti di robot o insetti giganti (le due fazioni nemiche) non avrete modo di affrontarle seriamente da vicino, e non avrete una schivata effettiva quanto un tuffo in avanti che vi lascia vulnerabili a terra, pur potendo sparare.

Più avanti la cosa si stratifica un po’ grazie ai potenziamenti, ma l’impatto iniziale è quello di un gioco che sa essere tosto e a tratti brutale (selezionare la metà più alta delle difficoltà significa attirarsi grossi problemi) che richiede non solo riflessi pronti ma anche posizionamento, cooperazione, e pronto utilizzo del supporto aereo per non essere sopraffatti.

In questo senso l’intero sistema di controllo sembra essere pensato per questo: il movimento non è sempre semplice, siete relativamente goffi e pesanti, alcune caratteristiche del suolo possono rallentarvi o ferite localizzate possono rendervi quasi inermi per qualche secondo. Dovete saper gestire anche la barra della stamina che altrimenti vi impedirà di correre e mirare facilmente, oltre che un sistema di ricarica ispirato agli sparatutto tattici dove gettare un caricatore significa gettare anche le munizioni all’interno, sicché le risorse possono finire in fretta. Avremmo da ridire su quell che sembra input lag nella gestione della corsa, ma in gran parte il lavoro sembra essere di pregevole fattura e adatto alle sensazioni che il titolo vuole proporre.

Coordinazione, velocità e tempismo saranno i vostri migliori alleati

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L’azione è quindi pianificata ma catartica, vedere esplodere dozzine di insetti o smantellare piccoli edifici con ordigni a tappeto regala grandi soddisfazioni. Non solo, dovrete tenere anche conto del fattore tempo, siccome avrete circa dieci, venti o trenta minuti per fare quello che dovete fare, pena meno compensi e la perdita del supporto aereo, dunque molte delle vostre possibilità di sopravvivere in primo luogo. Anche il tempismo sarà essenziale, dato che alle difficoltà più alte a fare la voce grossa sarà quello che arriva dal cielo, non da un fucile: attivare il supporto aereo richiede l’apertura di un menù e digitare stringe di tasti direzionali diverse a seconda del tipo di attacco, cosa che ci impedisce di mirare e lanciare in un secondo. Tuttavia, con la presenza del fuoco amico dovrete stare davvero attenti a non fare fuori tutta la squadra per errore, perché a richiamarli dovrete essere voi, alla stessa maniera, e potrebbe lasciarvi scoperti a qualche insetto troppo cresciuto. Si tratta di un fattore di cui tenere conto specialmente con gli effetti climatici come la nebbia, che può oscurare la vista.

Comparto grafico: buona la risoluzione, framerate stabile anche in modalità qualità

Un altro pregio è senza dubbio il comparto tecnico. Per quanto non sia al livello delle migliori produzioni, il gioco propone una veste grafica relativamente realistica che contrasta i toni parodistici. Il livello di dettaglio delle texture, l’uso frequente di luci e nuvole volumetriche, nonché gli effetti della nebbia sopracitata contribuiscono all’atmosfera delle lande disperse e deflagrate dalla guerra, con volute lontane e navi di passaggio a ricordarci che non siamo soli a combattere. La mancanza totale di raytracing impedisce però alle grandi zone d’acqua o alle superfici metalliche di restituire alcunchè, se non riflessi standard a risoluzione mediocre, e le sezioni buie possono risultare eccessivamente monocromatiche, prive di profondità anche in presenza di luci artificiali.

La pulizia dell’immagine è del tutto standard, con una risoluzione 1080p in modalità performance e attorno ai 2K nella modalità qualità, entrambe stabili. Tutte e due sono relativamente solide in termini di framerate, per quanto la prima possa scendere di 5 o più frame nei tratti più caotici.

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Parlando di sezioni caotiche, il make-up tecnico del gioco va ovviamente analizzato nel contesto generale, e quello che è stato ottenuto con Helldivers 2 è sicuramente pregevole se si prende in esame la natura multiplayer con mappe vaste e dozzine di nemici in una sola schermata. La densità degli elementi lascia colpiti, basta guardare il terreno per notare numerose piccole rocce, piante, deformazioni o, dopo un combattimento, legioni di bestie e robot abbattuti. In special modo, gli effetti degli impatti – dal fumo alle esplosioni, fino alle scintille generate dai proiettili – sono il tocco in più che dona al gameplay una soddisfazione particolare, per non parlare di come sia possibile staccare gli arti e danneggiare visibilmente le corazze degli assalitori, che reagiranno con cadute convincenti.

In Helldivers 2, sparare è estremamente soddisfacente anche per questi motivi, senza tralasciare l’adeguato lavoro fatto in ambito sonoro, con musiche ispirate a quel cult di Verhoeven a impreziosire l’azione ed effetti sonori che rispecchiano alla grande la sensazione di mitragliare automi da una tonnellata e di radere al suolo tre edifici in linea con una pioggia esplosiva. Per l’appunto, buona parte dello scenario ha un grado di distruttibilità rilevante (sebbene spesso scriptata); ordinate un bombardamento su una base, e vedrete i palazzi andare in frantumi, le munizioni esplodere, le coperture saltare, gli sfortunati a guardia venir sbalzati dalle onde d’urto e addirittura la terra stessa piegarsi in crateri veri e propri. 

Helldivers 2 è, insomma, un prodotto interessante. Gli elementi tattici e cooperativi si mischiano alla gioia dello sterminio di ottima fattura ludica, ma pecca di varietà. I problemi coi server (che ora sembrano sistemati), alcuni crash e bug sia visivi sia pratici che ci hanno visti incastrati nella modalità mira per nessuna ragione minano ulteriormente un’esperienza che ha ancora bisogno di un supporto sostanziale per raggiungere l’eccellenza, ma le fondamenta sono molto solide.

Helldivers 2 è disponibile su PlayStation 5 e su PC tramite Steam. Al momento è uno dei giochi più venduti in Europa.

RASSEGNA PANORAMICA
Voto
7.5
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