Horizon: Ashly Burch si esprime sull’IA nei videogiochi. “Sì come strumento, no come sostituto”

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Ashly Burch, una delle voci più riconoscibili del panorama videoludico, celebre soprattutto per il ruolo di Aloy nella saga Horizon di Guerrilla Games e Chloe in Life is Strange, ha recentemente condiviso il suo punto di vista sull’uso dell’intelligenza artificiale nel mondo dello sviluppo videoludico. Le sue dichiarazioni arrivano in un momento in cui l’argomento è al centro del dibattito, tra demo sperimentali, entusiasmi tecnologici e timori sull’impatto per gli attori del settore.

Il caso Aloy: la demo AI che ha fatto discutere

Tutto è cominciato con un filmato trapelato in rete all’inizio dell’anno. In questo video, un dipendente Sony interagiva con una versione AI del personaggio di Aloy, in grado di rispondere a domande semplici come “come stai?” e persino di raccontare dettagli dell’universo narrativo di Horizon. La reazione del pubblico non si è fatta attendere, soprattutto considerando che il mondo di Horizon è popolato da IA fuori controllo.

Per chiarire la situazione, Burch ha pubblicato un video in cui ha specificato che né lei né le sue performance sono state coinvolte in quella demo. Guerrilla, dal canto suo, le ha confermato che quel prototipo non rifletteva nulla di concreto o in sviluppo attivo.

L’IA come strumento, non come sostituto

Pur essendo consapevole delle potenzialità dell’intelligenza artificiale, Ashly Burch sottolinea la necessità di affrontare l’argomento con cautela e trasparenza. In un’intervista concessa a Eurogamer, l’attrice ha dichiarato che l’IA potrebbe rappresentare un valido supporto per semplificare alcuni aspetti tecnici dello sviluppo, come ad esempio la transizione tra la motion capture e l’implementazione nei motori di gioco.

“Se l’IA può aiutare a velocizzare certi processi tecnici o rendere il lavoro dei developer più snello, ben venga”, ha spiegato l’attrice ai microfoni di Eurogamer. “Ma se qualcuno mi chiedesse ‘possiamo creare una tua replica con cui i giocatori possano interagire all’infinito?’, allora la questione cambia. Avrei bisogno di sapere esattamente come intendono evitare che dica qualcosa di inappropriato”.

Etica e controllo: i veri nodi da affrontare

La riflessione di Burch si inserisce in un contesto dove l’uso dell’IA nei media sta ponendo interrogativi etici importanti, specialmente quando si tratta di replicare le voci e le interpretazioni degli attori. Un caso emblematico è quello di Epic Games, che ha usato l’intelligenza artificiale per ricreare la voce di James Earl Jones in Fortnite, scatenando polemiche quando alcuni utenti hanno fatto imprecare Darth Vader.

Secondo Burch, ogni utilizzo dell’intelligenza artificiale dovrebbe prevedere un confronto diretto tra sviluppatori e attori. “È una tecnologia troppo recente per avere già delle linee guida chiare”, ha continuato Burch. “Bisogna parlarne, chiedersi ‘perché volete usare questa tecnologia? Volete sostituire la mia performance? Oppure vi serve per fare esperimenti in pre-produzione'”?.\

Un futuro per gli attori vocali, non per i cloni digitali

Ashly Burch ci tiene a ribadire un punto chiave: l’IA non deve diventare uno strumento per rimpiazzare gli attori. Oltre al danno artistico, c’è un aspetto formativo e professionale che l’intelligenza artificiale rischia di compromettere. Ricordando i suoi inizi come doppiatrice, Burch sottolinea l’importanza dei piccoli ruoli, come quelli nei MOBA, per affinare il proprio mestiere:

“Quei lavori sono fondamentali: permettono di pagare l’affitto, ma anche di crescere come attori. Se l’IA prende il posto di queste opportunità, cosa rimane a chi vuole iniziare oggi”? Allo stesso tempo, riconosce che l’intelligenza artificiale può avere un suo spazio come strumento al servizio dello sviluppo, a patto che non ne venga snaturato l’utilizzo.

Guerrilla non sostituirà i suoi attori con robot

In chiusura, Burch ha espresso fiducia nei confronti di Guerrilla, spiegando che lo studio ha sempre mostrato un forte impegno per la qualità della recitazione nei suoi giochi. Non credo che Guerrilla voglia sostituire ogni attore con un robot, ha affermato con decisione. Resta da vedere, dunque, quale sarà il ruolo dell’intelligenza artificiale nel futuro della saga di Horizon e più in generale nell’industria videoludica. Ma per Ashly Burch, la direzione è chiara: l’innovazione non può avvenire a scapito dell’espressione umana. Non si può rischiare che un’intera generazione di doppiatori non emerga.

Un nuovo accordo per proteggere gli attori dall’intelligenza artificiale

In risposta alle crescenti preoccupazioni sull’uso dell’IA nell’industria videoludica, il sindacato SAG-AFTRA ha firmato un accordo storico che tutela gli attori da un utilizzo indiscriminato delle loro performance digitali. Il nuovo contratto prevede che ogni replica AI di un interprete sia subordinata a consenso informato, con compensi minimi garantiti e tariffe maggiorate per l’uso in tempo reale, come nel caso dei chatbot o di riutilizzi in altri giochi. Un passo fondamentale per assicurare trasparenza, equità e controllo sull’identità vocale e visiva dei professionisti coinvolti.

Anche Ashly Burch si era espressa apertamente sul rischio di perdere un’intera generazione di doppiatori, sollevando dubbi sulla sostenibilità del lavoro attoriale nel mondo videoludico. Ora, grazie a queste nuove tutele, il pericolo sembra almeno in parte scongiurato. Come ha sottolineato la veterana Jennifer Hale, l’accordo rappresenta non solo un ritorno al lavoro dopo un anno di sciopero, ma anche un modello per l’intera industria globale.

Fonte: Eurogamer

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