Secondo uno studio condotto da alcuni ricercatori della Brock University, pare che i ragazzi che giocano abitudinariamente ai videogames violenti tendano a sviluppare in ritardo la cosiddetta “maturità morale”, ossia la capacità di distinguere il “giusto” dallo “sbagliato”. Questo studio ha preso in esame bambini con un’età compresa tra i 13 e i 14 anni. Bambini che in teoria non dovrebbero avere accesso a titoli particolarmente violenti ma che di fatto spesso li giocano anche per diverse ore al giorno, un problema questo che alcuni paesi hanno tentato di arginare ponendo dei divieti sull’acquisto di prodotti non adatti alla loro fascia d’età.