Il creatore di Cyberpunk Edgerunners è il primo autore occidentale a venir pubblicato su Shonen Jump

No Name

Chi segue il mondo dei manga conoscerà sicuramente Shonen Jump. Si tratta probabilmente della rivista giapponese più nota al mondo, e che in ogni numero inserisce un singolo nuovo capitolo in anteprima delle opere più importanti che arrivano dal Sol Levante. Il creatore di Cyberpunk Edgerunners, Rafał Jaki, è riuscito nell’impresa di accaparrarsi un posto d’onore ed essere il primo autore occidentale a essere pubblicato sulla rivista.

Cyberpunk Edgerunners su Shonen Jump

La pubblicazione dei manga in Giappone è piuttosto differente da quella che conosciamo in Italia. I nuovi capitoli di ogni saga vengono pubblicati in anteprima su riviste come Shonen Jump, e solo successivamente quando sono stati pubblicati un determinato numero di capitoli (circa 10) viene realizzato il cosiddetto “Tankōbon“, ovvero il volumetto come lo si acquista in fumetteria da noi.

Fino a oggi però le pagine di Shonen Jump sono sempre state dedicate esclusivamente ai mangaka giapponesi. Con Rafał Jaki, creatore e showrunner di Cyberpunk Edgerunner realizzato da Studio Mappa, c’è stata un’eccezione e la sua prossima opera sarà pubblicata sulla rivista nipponica.

Il fumetto in questione si chiamerà No\Name ed è un’avventura con una promessa piuttosto peculiare. Narra le vicende ambientate in un mondo di fantasia con una peculiarità, ogni persona è dotata di poteri soprannaturali basati sul significato del proprio cognome. L’autore fa un esempio con il proprio nome, Rafał significa “Colui che cura” pertanto è destinato a diventare un infermiere, medico o addirittura riuscire a estirpare un cancro qualora divenisse abbastanza potente.

Sebbene No\Name venga pubblicato dopo Cyberpunk Edgerunners, l’opera è in fase di lavorazione da circa 24 anni. Il concept originario è nato infatti durante la gioventù di Rafał Jaki.

Sono fermamente convinto che quando si ha una domanda su qualcosa nella propria infanzia e non si ottiene mai una risposta che ci soddisfi, si sviluppa un ‘interrogativo drammatico’. Da lì può nascere una grande storia, perché si ha una prospettiva diversa su qualcosa su cui il resto del mondo è già d’accordo“, ha spiegato l’autore.

Fonte: IGN